C’è anche il ‘San Francesco che riceve le stimmate’ custodita nella chiesa di Santa Maria in Laterano in Schiavonia, a Forlì, tra le 191 opere del Guercino (tele e affreschi) che si trovano nei musei, nelle chiese, negli istituti di credito e nelle collezioni private dell’Emilia Romagna. E l’elenco è parziale e non comprende disegni e incisioni. Una tela, quella collocata nella prima cappella a sinistra della chiesa forlivese, che, sabato scorso, ha attirato la curiosità di almeno un centinaio di persone, provenienti anche dai comuni vicini, nella prima giornata di apertura della struttura religiosa a cura dell’associazione culturale Metropolis. E sabato 3 febbraio si replica, sempre con le stesse modalità: apertura al pubblico ed ai fedeli dalle 15,30 alle 17,30. Sede: piazzetta Galla Placidia 11 a Forlì. Visita libera e gratuita.
“Si tratta di un’opera che appartiene a un patrimonio ingente e molto rappresentativo e che abbiamo la fortuna di poter ammirare a Forlì, visto che poco meno della metà delle opere del Guercino note nel mondo sono concentrate nella nostra regione, in Emilia Romagna, soprattutto a Cento, sua città natale, e Bologna, nella quale l’artista si trasferì nel 1642. Forlì annovera tra i beni culturali appartenenti alle collezioni civiche anche altre due opere del Guercino: ‘L’Annunciazione’ e la ‘Predica di San Giovanni Battista’. E poter osservare da vicino il ‘San Francesco che riceve le stimmate’ nella chiesa di Schiavonia è un’occasione da non perdere per le persone che amano l’arte e, dunque, rinnoviamo l’invito a partecipare all’apertura di sabato 3 febbraio”: commenta Marco Colonna, presidente dell’associazione culturale Metropolis che organizza il ciclo di aperture delle chiese cittadine – prima di Santa Maria in Laterano, la Santissima Trinità – in collaborazione con la Diocesi di Forlì-Bertinoro.
“Continua la nostra attività di valorizzazione del nostro patrimonio culturale cittadino. E nel caso della scoperta, ma sarebbe meglio dire: ri-scoperta, dell’arte sacra presente nelle nostre chiese, avvicinarsi agli affreschi, alle sculture, alle tele, alle raffigurazioni di santi ed episodi delle loro vite, alle opere d’arte che raccontano gli episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento, per noi – e citiamo un pensiero dell’allora cardinale Joseph Ratzinger – “non vuol dire soltanto conoscere semplici immagini di eventi passati, ma aderire a una forma di racconto che, facendo memoria, attualizza la presenza di Dio nella nostra Storia”. Nella libertà di ognuno di pensarla come crede, ma con un invito alla condivisione di un’esperienza che umanamente e culturalmente arricchisce”: concludono i componenti del direttivo di Metropolis: Marco Colonna, Giorgio Garzaniti e Umberto Pasqui.