“Letteralmente un parto. Ma almeno è servito a confermare i legittimi dubbi sorti durante l’alluvione: il nostro territorio non è stato protetto adeguatamente. Finalmente, dopo ben 9 mesi dalla richiesta di Fratelli d’Italia, la Regione Emilia-Romagna ha fornito i dati chiesti sulla gestione dei fiumi prima dell’alluvione, sullo stato dei corsi d’acqua, documenti da cui emerge come la causa dell’alluvione non sia stata soltanto la pioggia battente ma soprattutto la mancanza di opere pubbliche a tutela del territorio“. Lo dichiarano il deputato Alice Buonguerrieri e Luca Bartolini, ex consigliere regionale e dirigente provinciale di FdI, dopo che la Regione ha risposto alla richiesta di accesso agli atti formulata dal capogruppo di Fratelli d’Italia nell’Assemblea legislativa regionale Marta Evangelisti.
“Negli ultimi dieci anni le casse di espansione e le aree di laminazione sono state progettate, in molti casi finanziate, ma purtroppo mai realizzate a causa di una gestione ideologizzata dei fiumi, dove rispetto alla salvaguardia delle vite umane con opere preventive, si è data priorità alla salvaguardia del nido di un cardellino o alla tana di una nutria – proseguono gli esponenti di FdI -. Un modo di amministrare il territorio che non solo non ha portato alla realizzazione di queste opere fondamentali, ma ha lasciato anche i corsi d’acqua in uno stato di abbandono: i fiumi, in molti tratti, prima dell’alluvione sembravano dei boschi. Nel maggio scorso su 23 vasche di laminazioni presenti ne funzionavano solo 12 a livello regionale, la maggioranza di queste collocate tra l’altro in Emilia. In Romagna, invece, tanti interventi ancora in cantiere“.
“Il sistema di casse di espansione del fiume Ronco, un intervento da 2,2 milioni di euro, è ancora in corso di esecuzione e solo parzialmente funzionante; così come la cassa di espansione sul fiume Savio a San Carlo di Cesena e quella in località Cà Bianchi. Il nodo idraulico di Cesenatico e la cassa del canale Madonnina sono invece interventi ancora in fase di progettazione. Il Governo Meloni sta facendo fronte anche a tutte queste mancanze della Regione – concludono Buonguerrieri e Bartolini -. Non a caso è stato necessario un corposo piano di difesa idraulica messo a punto dal Commissario Figliuolo. Ma le responsabilità di quanto accaduto oggi sono ancora più chiare“.