«Smentisco nella maniera più categorica l’interpretazione che il centrosinistra e i 5 stelle hanno dato della mia intervista a Teleromagna. Le affermazioni che mi rimproverano di aver detto non sono state mai da me pronunciate e c’è il video della registrazione che lo attesta. Capisco che siamo già in campagna elettorale e che chi sfida l’attuale maggioranza in Comune a Forlì debba recuperare il terreno perso e i voti che da anni non hanno più. Ma stravolgere la verità dei fatti e delle parole per averne un ingiustificabile vantaggio alle urne non è politicamente corretto ed è eticamente riprovevole» così Davide Minutillo, capogruppo di Centrodestra per Forlì, in replica al comunicato inviato ai mass media sabato mattina da Pd, M5S e Forlì e Co.
“Nell’intervista a Teleromagna ho parlato di diritti civili garantiti dalla legge anche per le coppie di persone dello stesso sesso anagrafico e alle persone conviventi che accedono a questo istituto sottoposti a gran parte degli obblighi delle coppie sposate, nel riconoscimento di tutta una serie di diritti. Su questo nulla osta. Altra questione sarebbe stata parlare di maternità surrogate o altre pratiche di sfruttamento delle donne: temi che ci vedono decisamente contrari. Ed ho parlato della legge 194 del 1978 a nostro parere ampiamente inapplicata nel capitolo dedicato alle donne che vogliono sostenere la gravidanza, parlando di una norma che spesso viene applicata parzialmente lasciando sole le donne nel momento di una drammatica decisione. La legge ammette l’aborto solo per gravissime condizioni di salute del feto o della madre, nella prassi consolidata, nella realtà, lo si ottiene sempre, proprio mentre la donna che si reca al consultorio dovrebbe per legge ricevere aiuto, un aiuto anche economico, esistenziale. Questo ho detto nell’intervista a Teleromagna. Non altro”: ribadisce Davide Minutillo.
“E respingo al mittente parole infamanti, parole travisate (mai ho parlato di gay!) e strumentalizzazioni emesse a cuor leggero, anche su tematiche così importanti, soltanto nella speranza di incassare un voto in più alle urne. Non è questo il modo di fare politica che abbiamo in mente noi. Un modo che rappresenta invece molto bene la prassi della sinistra di demonizzare l’avversario. Un vecchio modo di fare politica che cinque anni fa, a Forlì, non ha pagato. Ed evidentemente la lezione non è servita. Cosa ne pensa il loro candidato sindaco che auspica una campagna elettorale dai toni urbani-civili? Da parte mia, però, avverto: che non si passi il segno! Perché ogni altro stravolgimento della realtà che mi verrà addebitato sarà materia non più politica, bensì legale”: commenta e conclude Minutillo.