«Dopo i 5,87 milioni di euro spesi dal Comune per 102 posti auto al parcheggio della galleria Vittoria, e i 3 milioni di euro per smantellare il Museo di Palazzo Romagnoli, la destra di Forlì spende altri 250.000 euro per demolire la pensilina degli autobus in Piazza Saffi. Questo dà una idea delle priorità dell’amministrazione Zattini, che invece di investire sul recupero totale dell’edilizia pubblica per rispondere alla carenza di alloggi e dare maggiore sostegno alla ricostruzione post alluvione, investe in una operazione inutile e controproducente. Basti pensare, per fare un confronto sui numeri, che per le cucine degli alluvionati sono stati investiti solo 77.000 euro. Se è vero che la pensilina oscura la visibilità di San Mercuriale da via delle Torri, come abbiamo sempre denunciato negli anni, sostituirla con un palco fisso o stabile per mesi non migliorerebbe di certo la situazione, con le sue strutture in elevazione per luci, effetti speciali, fondali e quinte. Inoltre, non essendo trasparenti, queste strutture limiteranno ancora di più la vista dell’abbazia e quella del pregevole edificio delle Poste» è l’attacco di Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi Alleanza Verdi e Sinistra Forlì.
«Che dire poi della fretta di abbatterla senza sapere con precisione dove collocarla, con ipotesi che le fanno fare il tour della città, a volte in viale Corridoni e a volte in viale Salinatore, dettate dal “sentimento” del momento e da chi lo esprime? Questa fretta, in un periodo di emergenza post alluvione, sembra piuttosto un tentativo di fare campagna elettorale sulla pelle dell’utenza più debole, che usa maggiormente i mezzi pubblici per spostarsi. Invece di incentivare la mobilità sostenibile si vuole penalizzarne gli utenti? Non vorremmo ci fosse un non detto in questa operazione: non è che invece della storicità e dell’equilibrio architettonico della piazza, che verrebbero immediatamente violati dal palco, a infastidire sia la presenza sotto quella struttura di tante persone di etnie diverse? Non abbiamo dimenticato la rimozione “per decoro” delle fontanelle di acqua potabile del centro storico della nostra città, come quella che era in Corso Garibaldi» insistono.
«Per smentire questa ipotesi basterebbe poco: nella nuova fermata in corso Mazzini 9, che sostituisce quella del “pensilone”, attualmente non sono presenti panchine o copertura per i giorni di pioggia, fatta eccezione per i portici che non sono accessibili per i disabili, ma solo segnaletica orizzontale e una palina con gli orari. Chi ha un passeggino con un bambino deve sostare fuori dal portico sotto l’eventuale pioggia, e chi vuole riposare nell’attesa è costretto a sedere sui gradini, col rischio di ricevere una multa, sempre per ragioni di “decoro”, secondo il nuovo regolamento di polizia urbana voluto dal vicesindaco. Quanto dovranno attendere gli utenti della fermata per una semplice panchina e una rampa?» si domandano e concludono Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi.
«La lista delle spese tanto faraoniche quanto futili che hanno contraddistinto gli ultimi mesi dell’Amministrazione Zattini si “arricchisce” di un nuovo capitolo. Dopo aver impiegato quasi un milione per luminarie di Natale, maritozzi e consuntivo di mandato del sindaco, la novità è l’impiego di 250.000 euro per smontare la pensilina di piazza Saffi. Oltre all’ovvio sconcerto di tantissimi cittadini per l’ennesimo spreco di risorse, in una città che mostra ancora tutte le ferite dell’alluvione dello scorso anno e le lacerazioni di un tessuto sociale provato dal succedersi di covid, inflazione e guerra in Ucraina, ciò che stupisce maggiormente è la confusione che avvolge l’intera operazione. Infatti, sebbene la rimozione della pensilina figurasse fra le promesse elettorali del Sindaco Zattini già nel 2019, e nonostante l’intervento sia stato evocato varie volte nel corso della consiliatura, si è arrivati all’avvio dei lavori senza che il Comune abbia ancora deciso cosa fare della struttura» aggiunge Federico Morgagni di Forlì & Co.
«Solo poche settimane fa, infatti, la giunta evocava l’idea di trasferirla in viale Corridoni, mentre l’ipotesi di oggi è quella di viale Salinatore. L’unica cosa certa, per ora, è che il costoso lavoro di smontaggio si concluderà con il collocamento della pensilina in un deposito, nella speranza che la nuova Amministrazione impieghi meno di cinque anni per decidere cosa farne. L’altro problema aperto è quello dei fruitori dei trasporti pubblici, molti dei quali anziani, che senza pensilina rimarranno esposti a pioggia e intemperie in un punto strategico come piazza Saffi. Non è dato a sapere se il sindaco e la sua giunta siano consapevoli di questa problematica o se banalmente non siano interessati a occuparsene, magari pensando che i cittadini si possano arrangiare alla bell‘e meglio riparandosi sotto i portici degli uffici statali, peraltro privi di accessibilità agevolata per le persone diversamente abili. Ripararsi in piedi, naturalmente, perché fra le idee bislacche della giunta Zattini c’è anche quella di multare chiunque si sieda sui gradini della piazza. Insomma, al di là dei costi esagerati l’impressione è quella di un ennesimo intervento raffazzonato, messo in campo per provare a dimostrare, fuori tempo massimo, un minimo di attenzione e progettualità per un centro storico lasciato abbandonato per 5 anni. Ma non sono certo azioni di questa natura a dare il segno del cambiamento per un’area cruciale della città che necessiterebbe invece ben altra progettualità strategica e capacità di investimento su aspetti come la residenzialità, i poli culturali, l’università, la pulizia e la sicurezza. Un compito che spetterà a una nuova Amministrazione, che riparta da zero dopo il completo fallimento di Zattini» conclude Morgagni.