La seconda edizione delle Giornate Pellegriniane si svolgerà sabato 20, sabato 27, lunedì 29 aprile e sabato 4 maggio. Sono previsti diversi momenti di incontro, approfondimento e confronto in prossimità della Festa di San Pellegrino Laziosi, il primo maggio. A promuovere le giornate sono la Basilica di San Pellegrino Laziosi, l’Ordine secolare dei Servi di Maria, presieduto da Antonella Gioiello, e gli amici di San Pellegrino, rappresentati nella circostanza da Giancarlo Biserna e Vincenzo Bongiorno, gli ideatori delle Giornate Pellegriniane in accordo con padre Roger Cabillo, priore della Comunità di Forlì dell’Ordine dei Servi di Maria, e con il coinvolgimento di numerosi laici. Gli eventi distribuiti nelle quattro giornate sono stati realizzati con il contributo dell’Associazione Dino Amadori, presieduta da Giovanni Amadori, di Confedilizia Forlì-Cesena, presieduta da Carlo Caselli, e di Forlifarma, presieduta da Luca Pestelli.
Il programma prevede l’avvio sabato 20 aprile, con una mattinata di illustrazioni sulla vita di San Pellegrino nella Basilica di piazza Morgagni. L’inizio delle narrazioni è in programma nei seguenti orari: 9,00 9,45, 10,30, 11,15. Sabato 27 aprile, con ritrovo alle ore 15,00 davanti alla Chiesa della Trinità, si andrà alla scoperta della Casa Natale di San Pellegrino. Lunedì 29 aprile alle ore 20,30 in Basilica è previsto l’incontro pubblico a cui è invitata tutta la cittadinanza su “La cura del malato, tra scienza e fede”. Ad introdurre il tema del convegno e poi a moderare sarà Vincenzo Bongiorno, con gli interventi previsti di Giovanni Amadori; Walter Neri, medico già direttore del reparto di Neurologia dell’Ospedale di Forlì; Romina Rossi, dirigente medico di Cure palliative Ausl Romagna e ricercatrice universitaria; padre Roger Cabillo, Giancarlo Biserna. Sabato 4 maggio, alle ore 20,30 sempre nella Basilica di piazza Morgagni, è in programma la lettura recitata “Incontriamoli insieme, San Pellegrino Laziosi e Padre David Turoldo dei Servi di Maria”.
“Sono certo – afferma padre Roger Cabillo – che queste giornate saranno utili a fare conoscere meglio, anche a tanti forlivesi, la figura di San Pellegrino Laziosi. Serviranno, inoltre, a riflettere su un tema importante come quello della cura del malato, tra scienza e fede”. Tra i laici coinvolti, vi sono anche Umberto Pasqui, che aiuterà in particolare nel percorso alla scoperta della casa natale il 27 aprile, Mirella Canonici e Paola Manciati, curatrice del volume “San Pellegrino da Forlì, taumaturgo amico del Crocifisso e dei sofferenti”.
Biserna osserva: “Quest’anno il programma si è arricchito di una giornata in più rispetto all’anno scorso, segno del coinvolgimento positivo di tante persone con le quali condividiamo il desiderio di fare conoscere di più e meglio San Pellegrino Laziosi, figura di immensa ricchezza. Siamo fiduciosi che anche la seconda edizione delle Giornate Pellegriniane attirerà centinaia di partecipanti come è avvenuto nel 2023”. Bongiorno sottolinea: “San Pellegrino Laziosi è motivo di fama e prestigio mondiale per Forlì. È invocato dagli ammalati, in particolare quelli di tumore, e a pochi chilometri dalla nostra città, a Meldola, abbiamo l’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori ‘Dino Amadori’, circostanze che sono di invito a tenere vivo un percorso di riflessione sul rapporto tra scienza e fede, nella contemporanea promozione del copatrono di Forlì. Bellissimo il Festival avviato dal Comune di Forlì su Caterina Sforza, mi auguro che le Giornate Pellegriniane possano crescere e diventare qualcosa di analogo incentrate su San Pellegrino Laziosi e appunto sul rapporto tra scienza e fede”.
Sulla possibilità di vedere la Casa Natale del Santo, Biserna e Bongiorno aggiungono: “Un enorme grazie va rivolto alla famiglia Zambelli, proprietaria dell’immobile, per la disponibilità”. Giovanni Amadori, presidente dell’Associazione “Dino Amadori”, evidenzia: “È un piacere sostenere anche quest’anno le Giornate Pellegriniane. Per la nostra Associazione sarà in particolare una bella occasione quella dell’incontro pubblico del 29 aprile, per approfondire ciò che il paziente ha rappresentato per mio padre, il professore Dino Amadori, e il suo rapporto con la fede. Mio padre ricordava di avere dedicato la sua vita alla lotta contro il cancro e contro l’indifferenza che talvolta la malattia può portare con sé soprattutto a carico delle fasce più deboli”.
Carlo Caselli, presidente di Confedilizia Forlì-Cesena, osserva: “È davvero un onore per noi contribuire anche quest’anno all’evento, utile per conoscere meglio il forlivese San Pellegrino Laziosi e importante per riflettere sull’uomo, sul suo rapporto con la malattia e con la dimensione trascendente, a cui introduce la fede”. Luca Pestelli, amministratore unico di Forlifarma, aggiunge: “Ben volentieri abbiamo sostenuto l’iniziativa, molto interessante per gli scopi che si pone, tra cui l’approfondimento, tra scienza e fede, della cura del malato, ambito nel quale con la massima professionalità e umanità operiamo ogni giorno con tutto il nostro personale delle Farmacie Comunali”.
Nella foto (da sinistra): Giancarlo Biserna, Mirella Canonici, padre Roger Cabillo, Vincenzo Bongiorno, Carlo Caselli, Umberto Pasqui nel Capitolo trecentesco della Basilica di San Pellegrino, dove si trova il Crocifisso affrescato, davanti al quale nel 1325 San Pellegrino Laziosi si mise in preghiera, ottenendo la miracolosa guarigione alla gamba destra in cancrena che sarebbe stata da amputare.