“Il Partito Comunista Italiano denuncia le tragiche condizioni nelle carceri. In Italia, il persistere di morti e suicidi nelle carceri continua a rappresentare una dolorosa realtà. I dati sono sconcertanti e riflettono un trattamento disumano riservato ai detenuti, culminato nell’ultimo decesso registrato durante la giornata di Pasqua nel carcere della Rocca di Forlì. Da anni, il Partito Comunista Italiano ha denunciato le condizioni estreme nel carcere di Forlì, dove solo il 30% delle celle è dotato di un bidet. Questo è solo uno dei molteplici esempi delle condizioni al limite della decenza a cui sono sottoposti i detenuti” si legge in una nota del PCI.
“È inaccettabile il fatto che il carcere sia ubicato all’interno di una suggestiva Rocca medievale, un luogo che potrebbe essere destinato a ben altri scopi pubblici. Il silenzio complice che avvolge questa situazione è ulteriormente aggravato dal protrarsi per oltre 20 anni delle burocrazie e cialtronismi costruttivi relativi alla costruzione di un nuovo carcere. Mentre è giusto concentrarsi sulle gravi condizioni di detenzione di persone come Ilaria Salis o Assange, non possiamo ignorare le sofferenze dei detenuti a Forlì e la mancanza di risposta da parte degli amministratori pubblici. È intollerabile che essi si limitino a spostare pensiline o a illuminare campanili, trascurando la situazione umanitaria delle persone detenute. Il Partito Comunista Italiano si impegna a vigilare sempre più attentamente su quanto accade nella nostra città, incluso il rispetto assoluto dei diritti fondamentali di ogni individuo, sanciti indelebilmente nella nostra Costituzione” conclude il PCI