Sabato 13 aprile, alle ore 11,00, al Centro Culturale Sandro Pertini di Santa Sofia si terrà la conferenza “Piero Camporesi. Un mondo di libri e di passioni”. La figura di Camporesi, famoso storico, antropologo, filologo e critico letterario dai natali forlivesi, verrà presentata grazie agli interventi dei professori Gian Mario Anselmi, Alberto Natale e Bruno Capaci responsabile del Centro Studi “Piero Camporesi”. All’incontro saranno, inoltre presenti Aurelia Camporesi, figlia di Piero, e il sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi.
Piero Camporesi (Forlì 1926-Bologna 1997) ha insegnato all’Università di Bologna ed è stato il maggiore studioso italiano dei rapporti tra letterature, miti popolari e alimentazione. Tra i saggisti italiani più conosciuti al mondo, i suoi libri sono stati tradotti nei principali paesi europei, negli Stati Uniti, in Brasile e in Giappone. Tra tutti, ricordiamo Il pane selvaggio, Le belle contrade, Il sugo della vita, Il brodo indiano, La casa dell’eternità, I balsami di Venere, Le vie del latte, Camminare il mondo, Il governo del corpo e La maschera di Bertoldo (tutti editi da Il Saggiatore).
L’evento promosso da Centro Studi Piero Camporesi – Unibo, Associazione Amici di Piero Camporesi e Sophia in Libris, giunge dopo una serie di accordi e contatti stretti tra l’associazione Amici di Piero Camporesi e le realtà santasofiesi. Alcune settimane fa, con il tramite di Sophia in Libris, la Biblioteca Comunale “Foglietta” ha ricevuto in dono una serie di libri di Piero Camporesi recentemente tornati alle stampe e consegnati da Aurelia Camporesi accompagnata da una piccola delegazione in rappresentanza dell’Associazione Amici di Piero Camporesi.
“Da quel primo contatto, è scaturita la volontà di organizzare un evento dedicato a questo studioso attento e curioso, stimato da tutti i suoi studenti anche a distanza di anni – commenta il sindaco Daniele Valbonesi -. Siamo molto orgogliosi di ospitare a Santa Sofia l’incontro dedicato a Piero Camporesi, un evento che richiamerà studiosi, addetti ai lavori oltre, ovviamente ai sindaci e alle istituzioni della vallata del Bidente”.