Sono 5 le grandi aree verdi del Comune di Forlì più compromesse dall’alluvione di maggio. Oltre al parco urbano “Franco Agosto”, l’acqua e il fango hanno reso a lungo impraticabili il parco “Ernesto Balducci” in via Sapinia, il parco “Santarelli” in via Martiri delle Foibe, l’area verde “Mons. Rolla” in viale Salinatore e quella in via Scaldarancio, nel cuore del quartiere San Benedetto. Per il ripristino di quattro di questi polmoni verdi, il Comune di Forlì potrà contare sull’erogazione di donazioni importanti, frutto della generosità di enti del settore, gruppi editoriali, sindacati e fondazioni.
Sul parco urbano, la più estesa delle aree verdi colpite dalla rottura del Montone, insiste la donazione di 500 mila euro del tg La7. Sull’area verde intitolata alla memoria di Padre Ernesto Balducci, ai Romiti, gioca un ruolo determinante il contributo di 45 mila euro della Flai Cgil nazionale. Le entrate delle donazioni per il ripristino del parco “Mons. Rolla” e di quello in via Scaldarancio, invece, ammontano ciascuna a 40 mila euro e provengono rispettivamente dalla fondazione Eber – Ente Bilaterale dell’Emilia Romagna e da Coop Alleanza. L’associazione cardiologica forlivese “Miriam Zito”, invece, si è attivata per l’acquisto di un impianto ludico inclusivo e di una panchina semicircolare da posizionare nel parco Santarelli.
“L’alluvione di maggio ha compromesso più di 405 mila mq di superficie verde, per un quadro economico complessivo, al netto delle donazioni, di 2 milioni 600 mila euro” – spiega l’assessore Giuseppe Petetta -. I danni provocati dall’acqua hanno riguardato principalmente le attrezzature ludiche, i percorsi ciclopedonali, gli arredi, le pavimentazioni dei giochi, le alberature, le recinzioni, gli impianti elettrici e i campi sportivi. A seconda dell’impatto di fango e detriti su ciascuna area, in questi mesi abbiamo avviato la computazione dei danni, le attività di progettazione e posto le basi per gli avvisi di gara. Gli interventi da eseguire per restituire alla città l’insieme di questi parchi sono numerosi e complessi. In diversi casi, oltretutto, l’importo dei lavori di ripristino ci obbliga ad adottare procedure di gara ad evidenza pubblica che inevitabilmente allungano i tempi di avvio dei cantieri. Questo non significa che i nostri uffici non stiano lavorando a pieno ritmo per accelerare i procedimenti e garantire la piena fruizione di queste aree il prima possibile”. Un capitolo a parte, riguarda il parco urbano.
“Per il ripristino totale di quest’area ci vorranno 2.300.000,00 euro, di cui 1 milione e 800 a carico della struttura commissariale nell’ambito della prossima ordinanza per l’utilizzo dei fondi europei vincolati alla ricostruzione, e i restanti 500 mila euro derivanti dalla campagna di solidarietà avviata da TgLa7 e Corriere della Sera – aggiunge Petetta -. Con l’alluvione, il parco ha agito da cassa di espansione. Così facendo, si sono potuti limitare i danni a strade e abitazioni limitrofe ma sono stati sacrificati il laghetto artificiale, i percorsi ciclopedonali e gli arredi, l’area giochi e più dell’80% dell’intera superficie vegetativa. I lavori di somma urgenza sono terminati da pochissimo e per quanto riguarda la valutazione agronomica del danno al patrimonio arboreo abbiamo dovuto attendere i tempi di reazione delle specie interessate dagli allagamenti e dai fanghi, che solo in questa stagione primaverile possono essere parzialmente verificabili. In settimana, pubblicheremo il bando per la progettazione del ripristino del laghetto, la cui copertura economica è garantita dalle risorse raccolte dal gruppo editoriale La7”.
“Ci tengo a precisare – conclude l’assessore Petetta – che le priorità di quest’Amministrazione sul fronte della ricostruzione si sono concentrate su infrastrutture e rete fognaria, su strade e patrimonio pubblico. Abbiamo privilegiato prima di tutto la messa in sicurezza del territorio e le condizioni per il rientro nelle proprie case delle famiglie alluvionate. Oltre a questo, la progettazione per il ripristino di parchi e aree verdi compromesse dalla tragedia di maggio ha richiesto il computo puntuale di tutti i danni e un impegno corposo da parte dei nostri uffici. È stata un’operazione difficile, propedeutica all’apertura vera e propria dei cantieri”.