“Nonostante la nostra città sia già satura di cemento, la maggioranza di centrodestra ha avallato interventi edificatori di grandissime dimensioni, con pesanti ricadute su consumo di suolo, traffico e inquinamento. La legge regionale del 2017 ha concesso ai Comuni la facoltà, nelle more dell’approvazione dei nuovi Piani urbanistici generali, di stipulare convenzioni operative per salvaguardare capacità edificatorie private che sarebbero venute meno in virtù della decadenza dei piani operativi comunali: si tratta di una possibilità e non di un obbligo, vincolata però alla realizzazione di interventi di prioritario interesse pubblico con regole stringenti di rispetto ambientale”. Così i gruppi consiliari di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Forlì & co. e il consigliere comunale Massimo Marchi, in merito all’approvazione in consiglio comunale di quattro dei 7 Accordi Operativi che autorizzano ulteriori espansioni urbanistiche commerciali, produttive-logistiche e residenziali, tra cui il comparto di Villa Selva con una superficie di oltre 260 mila metri quadrati.
“Non c’è prioritario interesse pubblico nel consentire la realizzazione di nuovi poli commerciali in un mercato della distribuzione più che saturo. Forlì deve concorrere sul mercato nei settori di alta gamma valorizzando le competenze e non trasformarsi in un hub della logistica e dell’e-commerce, settori che generano scarsa occupazione e una bassa qualità del lavoro. L’amministrazione cerca di scaricare le proprie responsabilità attribuendole alle amministrazioni precedenti ma è un argomento privo di fondatezza. Gli accordi che sono ora in approvazione sono frutto esclusivo di scelte politiche dell’attuale giunta. Neppure la terribile alluvione che ha travolto la città ha indotto la giunta a un ripensamento sia rispetto ai pericoli che il territorio corre per gli effetti del cambiamento climatico sia rispetto ai rischi connessi a eventi meteorologici estremi” insistono i rappresentanti dell’opposizione.
“Il Comune approva accordi operativi presentati prima dell’alluvione sapendo che a Forlì mancano ancora piani aggiornati dell’assetto idrogeologico e della gestione del rischio alluvionale e senza alcuna istruttoria sul rischio idraulico. La città ha bisogno di uno sviluppo tecnologico qualificato, di aree verdi e di una buona qualità dell’aria: per queste ragioni abbiamo espresso voto contrario in consiglio – concludono i gruppi -. Continueremo ad opporci a queste scelte amministrative che ci vedono totalmente contrari anche in occasione della seduta consiliare di lunedì prossimo che tratterà gli ultimi 3 accordi attuativi, fra i quali il polo H di Vecchiazzano”.