«Per propaganda elettorale il centrodestra vorrebbe riportare i cassonetti stradali in centro storico a Forlì: forse si sono dimenticati la puzza e la sporcizia che portavano? Basterebbe tornare a visitare una città nella quale sono ancora presenti, ma a chi finge di dimenticarseli voglio ricordare qual era la situazione prima del passaggio al sistema di raccolta porta a porta. È necessario ricordare che la raccolta porta a porta ha condotto Forlì ad essere il capoluogo di provincia con la percentuale di rifiuti differenziati più alta della Romagna, con le quantità più basse di rifiuti indifferenziati pro capite. Abbiamo infatti raggiunto già nel 2022 la differenziazione dell’81,7% dei rifiuti urbani prodotti. Come dimostrano anche i risultati dei grandi Comuni limitrofi è impossibile ottenere simili obiettivi con i cassonetti da strada, anche muniti di tessera, perché è più facile che i cassonetti differenziati vengano “inquinati” da sacchetti di materiale non riciclabile» è il commento di Diana Scirri di Alleanza Verdi e Sinistra Forlì.
«Certamente non si può negare la presenza di difficoltà in alcune aree del centro, ma sono problematiche che si possono risolvere con soluzioni specifiche, andando avanti invece che tornando indietro. Specie dove sono presenti grandi condomini senza cortile, che non sono quindi attrezzati con i bidoni comuni da 120 lt, sarebbe opportuno istituire dei punti di raccolta condominiali provvisti di bidoni di grandi dimensioni riservati ai residenti. Un altro modo per intervenire sul tema è far rispettare il regolamento relativo alla raccolta, richiamando i cittadini che non smaltiscono i rifiuti regolarmente, riempiendo i bidoni in modo eccessivo, appoggiando sacchetti all’esterno e lasciandoli per strada per l’intera giornata. Oppure controllare maggiormente che gli appartamenti oggi “ufficialmente sfitti” non siano invece occupati e producano rifiuti: con i cassonetti stradali il costo di queste utenze fantasma era ricaricato sui cittadini che pagano regolarmente il servizio, e non ci pare la giusta soluzione» insiste Scirri.
«Quel che si può chiedere ad Alea è riprendere i controlli applicando il regolamento e verificare che gli operatori procedano correttamente alla raccolta recuperando eventuali oggetti dispersi durante le operazioni, e avere più cura dei bidoncini che troppo spesso vengono danneggiati durante gli svuotamenti. Piuttosto che lamentarsi della presenza dei bidoncini riteniamo che l’amministrazione dovrebbe concentrarsi sulle azioni politiche necessarie per arrivare alla chiusura dell’inceneritore nei termini previsti. La presenza di due inceneritori sul nostro territorio è una punizione immeritata, visti i comportamenti virtuosi dei forlivesi e gli eccellenti risultati raggiunti nella differenziazione negli ultimi anni» conclude Diana Scirri Alleanza Verdi e Sinistra Forlì.