Un sentito omaggio da parte della Fumettoteca Nazionale Alessandro Callegati ‘Calle’ Social Community Hub per l’autore recentemente scomparso, Maximilian Capa, pseudonimo di Nino Armando Ceretti, che con le sue realizzazioni fumettistiche nei primi anni ’70 fu definito il ‘Padre del fumetto underground italiano’. Maximilian Capa da molti anni si era trasferito in Francia, a Parigi, ed è proprio nella capitale francese che alcuni mesi fa è venuto a mancare. Purtroppo da alcuni anni Capa aveva cessato di usare le mail e accendeva di rado il cellulare, per questi motivi siamo venuti a conoscenza della sua scomparsa dopo alcuni mesi. Ho avuto il piacere di conoscere Maximilian Capa nel 1993, in occasione del varo del primo numero di una delle mie testate auto-edite fanzinare, la persona l’ho conosciuta in quella occasione, l’autore invece lo avevo già conosciuto tanti anni prima, nelle mie letture con le nere folaghe e alberi umanizzati che da adolescente mi sbalordirono riempiendomi di meraviglia. Ho realizzato molti progetti in collaborazione con Capa, partendo dal sito dedicato a Puzz, uno spazio in rete dove presentare i suoi lavori attivato 25 anni fa, era interessante discutere con Max, tanto delle attività che facevamo quanto di tutto il resto: portavamo avanti l’impostazione del sito e pianificavamo vari progetti da realizzare, come appunto i nuovi numeri di Puzz dopo il 2002. Con la mostra online, con oltre 120 copertine periodicamente implementata, vede nel pomeriggio di domenica 19 maggio, con l’apertura gratuita straordinaria pubblica dalle ore 14,00 alle 18,00 della sede fumettotecaria. In omaggio, fino ad esaurimento, fumetti per tutti i presenti. Info: 3393085390 (orario 10/18) fumettoteca@fanzineitaliane.it.
La nostra conoscenza inizia nel 1993, quando all’interno della mia auto-edizione fanzinara Phumettoteca Fumetti & Media, pubblico un pezzo dal titolo ‘Quasi un manifesto per l’illogica delle immagini’, due pagine con illustrazioni dedicate all’atipico autore, da anni era scomparso dalle scene, quale era Maximilian Capa. In tre decenni di corrispondenza, collaborazione e progettazione, citando Nanni Moretti, abbiamo fatto cose e visto genti: Puzz dal 2002 fino al 2008, il sito che per vent’anni ha proposto in rete l’autore e le sue opere, e tante altre cose che mi hanno permesso di proseguire un percorso in stretta compagnia di Max. Da adolescente nelle tante letture fumettistiche disimpegnate del periodo, quali Humour, Il Monello, Super Vip, e altre ancora, finii per trovarmi anche di fronte ai strani fumetti di Max Capa che, amalgamati fra la produzione più tipica fumettistica, debordavano dalle pagine, ondeggiando nelle vignette e, immancabilmente, mi trascinarono nel loro atipico mondo. Infatti, i suoi trascorsi nella produzione della controcultura, in quella parte di spazio non ufficiale, con i numeri di Puzz, Buco, Poesia Metropolitana, e un’infinità di altre testate, mettevano allo scoperto i diversi volti dell’autore. Ho avuto il piacere di incontrarlo di persona varie volte, in Italia e anche in Francia, ma il momento più intenso è stato nel 2017 a Milano, al Centro Sociale Leoncavallo per Afa, Autoproduzioni Fichissime Anderground, manifestazione realizzata dall’amico Hurricane, Ivan Manuppelli, altro autore conosciuto grazie all’amicizia con Max. Senza dubbio, Max Capa rimane un concreto punto di riferimento per tutti coloro i quali cercano, nella produzione fumettistica, quello specifico percorso di conoscenza e apprendimento opportuno.
Non serve che lo dica io. Maximilian Capa è stato un grande protagonista del fermento controculturale, nel panorama italiano, a partire dal suo sballofumetto, una voce dirompente di quel fumetto underground nazionale dagli anni Settanta in poi, al contempo un valido ‘Padre’ dell’arte sequenziale narrativa italiana. Le sue storie, surrealiste, visionarie allineate al nonsenso narrativo, si possono sdoganare come feroci critiche dirette alla politica, alla società e all’umanità del periodo. Un creare e ricreare che portava all’apertura di percorsi alternativi, nella sperimentazione del panorama fumettistico italiano, quando ancora i fermenti culturali e sociali era più che mai vivi. Ancora una volta la Fumettoteca Nazionale Alessandro Callegati ‘Calle’ Social Community Hub si dimostra uno spazio di interesse pubblico sociale e culturale, e al momento è impegnata per programmare una serie di eventi dedicati all’autore scomparso che saranno presentati nell’arco dell’anno in corso, iniziando con l’attivazione di un forum specifico per la ricerca delle tantissime pubblicazioni alle quali l’autore in oltre 50 anni di cariera ha collaborato. Altra iniziative in corso, con la collaborazione delle testata (quasi) di Milano, pubblicazioni di testi e interviste realizzate negli anni. A seguir, il prossimo mese sarà allestita in sede una mostra consultabile. Per conoscere dettagliatamente le iniziative e chiedere informazioni 3393085390 (orario 10/18) fumettoteca@fanzineitaliane.it – www.fanzineitaliane.it/fumettoteca.