Molea: «Per il centro storico un “Iper” diffuso specializzato tra grandi marche e cibo doc»

Bruno Molea direttivo Ascom

Riportare il pubblico in centro e restituirlo a giovani e famiglie, facendo di piazza Saffi un “iper” di commercio specializzato tra grandi marche e merceologia alimentare di alta qualità; e prevedendo facilitazioni e sgravi per i proprietari del centro che vogliano ristrutturare le abitazioni storiche e rimetterle a norma. Non solo: un’idea del centro “vivo” e frizzante che rimetta al mondo il vecchio distretto militare, dove potrebbero aver sede un nuovo studentato e un polo culturale per gli studenti universitari. Fino ad allora, maggiori controlli in centro sia contro la delinquenza sia contro i subaffitti. Eccola la ricetta di Bruno Molea (nella foto il quarto da sinistra), candidato alle Europee per Forza Italia, per “salvare” il centro storico cittadino dalla desertificazione commerciale, presentata ieri al direttivo di Ascom–Confcommercio che, nella serie di incontri promossi con i vari candidati alla prossima tornata elettorale (amministrativa ed europea) ha avuto con il forlivese, consigliere nazionale del CNEL, un incontro di oltre un’ora e mezza.

Il direttivo di Ascom Forlì, guidato dal presidente Roberto Vignatelli e dal direttore Alberto Zattini, ha presentato a Molea la sintesi delle proposte di Confcommercio imprese per i candidati alle elezioni – dalla legalità al supporto alle piccole medie imprese, dall’accessibilità alla viabilità. Molea, dopo aver presentato la sua esperienza, sia come dirigente del terzo settore internazionale sia come ex dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Forlì, ha risposto rispetto ai quesiti europei specie in ordine alle politiche ambientali e alla sicurezza del territorio, per poi presentare il suo suggerimento su come sostenere il commercio in centro storico.

Per oltre 30 anni sono stato un tecnico a supporto delle varie Amministrazioni comunali – ricorda Molea, oggi dirigente nazionale sportivo, membro del Consiglio nazionale economia e lavoro oltre che del Consiglio nazionale del terzo settore -. Ho portato il mercato in centro storico, e ho ridisegnato il vecchio mercato delle erbe; per me, la tutela del commercio cittadino è sempre stata la strada obbligata per far vivere il centro storico e renderlo sicuro. Per riportarlo ai fasti di decenni fa, serve quindi sostenere un commercio che si specializzi e che veda nel centro storico un salotto commerciale di alta qualità e di prodotti anche di nicchia, impossibili da trovare nella grande distribuzione, ma serve anche un piano abitativo che rimetta a nuova vita le dimore storiche del centro, troppo spesso abbandonate ad affitti irregolari e a basso costo. L’immigrazione in centro non è un problema ma va promossa la sua reale inclusione, evitando di creare ghetti; la piazza deve essere di tutti e le case anche. Servono però tolleranza zero contro i subaffitti e controlli efficaci anche sulle residenze. Sul fronte delle politiche comunitarie, queste possono essere di supporto avviando finalmente un processo che veda la nascita di un esercito di pace a supporto degli Stati Uniti d’Europa, a tutelarne i confini; e di un piano ambientale moderato che non penalizzi le imprese manifatturiere ma che semmai promuova tra i giovanissimi una reale educazione e cultura al rispetto ambientale”.

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