«Nei giorni scorsi la consigliera di Parità di Genere, insieme con Regione e Inps, ha reso pubblici i dati sull’occupazione femminile nella provincia di Forlì-Cesena. Pochi numeri bastano a dare il quadro dell’occupazione: nella nostra Provincia le dirigenti donne sono 64 e i maschi 526; le impiegate sono 27.300 e i maschi 16.200, le operaie sono 26.500 e gli operai 47.200. Il part-time è per il 70% femminile, con punte del 98% nel settore pubblico. Il differenziale salariale tra uomini e donne è del 32%, con punte molto più elevate nel lavoro operaio, dove il salario annuale medio maschile è di 20.300 euro contro 12.000 di quello femminile. Lo squilibrio si amplifica se si prendono in esame i temi della maternità e della cura, che continua a ricadere per il 74% sulle donne. Nonostante tutta la retorica del governo sulla natalità, 1 lavoratrice su 5 in Italia continua a uscire dal mercato del lavoro dopo la maternità e il divario salariale fra una lavoratrice senza figli e una con 2 figli sfiora il 40%» è il commento di Federico Morgagni candidato lista Partito Democratico.
«Serve un grande salto di qualità nell’impegno delle istituzioni a tutti i livelli. Per questo motivo, se governeremo il Comune, realizzeremo un piano per l’uguaglianza che promuova il rispetto delle differenze e metta in campo un complesso di azioni per superare le disparità di genere e per un maggiore equilibrio dell’intera società. Per quanto riguarda l’occupazione femminile, istituiremo un fondo per l’accesso gratuito o calmierato ai servizi per l’infanzia, per mantenere le donne al lavoro nei primi 3 anni di vita dei figli; stanzieremo contributi economici per congedi parentali facoltativi dei padri; organizzeremo corsi di aggiornamento post-maternità per le donne.
Promuoveremo e sosterremo accordi integrativi aziendali per la conciliazione e per favorire la permanenza al lavoro delle donne, specialmente di nuclei monogenitoriali; introdurremo clausole di premialità negli appalti pubblici per le aziende che realizzano azioni positive per le proprie dipendenti. Nomineremo il 50% di donne negli organi di governo della pubblica amministrazione, nel management dell’ente e nei Cda delle aziende partecipate dal Comune» conclude Federico Morgagni.