«La questione abitativa è una drammatica emergenza sociale del nostro Paese, anche a causa della mancanza di scelte politiche e di adeguati finanziamenti da troppi decenni. In tutta Italia, e anche a Forlì, nonostante il numero degli appartamenti sfitti cresca di anno in anno, migranti, anziani soli ma anche famiglie con bambini faticano sempre più a reperire alloggi. Le criticità abitative scoraggiano le giovani coppie intenzionate a costituire nuove famiglie, penalizzano il mercato occupazionale e i redditi da lavoro e colpiscono con durezza le comunità di studenti fuorisede, fino a mettere a repentaglio il diritto allo studio. La questione della casa, del resto, si intreccia con la trasformazione demografica del Paese. La nostra è una società sempre più anziana, polverizzata in nuclei familiari di ridotte dimensioni, che va perdendo le tradizionali catene familiari “allargate”. Tutto ciò pone all’intero sistema di welfare problemi nuovi, che vanno affrontati anche tramite una differente allocazione delle risorse dello Stato e, per quanto riguarda le politiche abitative, anche sperimentando nuove soluzioni edilizie e nuove forme dell’abitare sociale» è la disamina di Federico Morgagni candidato consigliere per il Partito Democratico.
«La risposta all’emergenza abitativa impone un salto di qualità nell’azione politica. A livello locale i Comuni debbono svolgere un ruolo importante; è necessario superare il disinteresse e l’inerzia dimostrati dal Sindaco Zattini e realizzare un cambio di passo. Nella predisposizione del nuovo Piano urbanistico generale va data priorità a uno sviluppo territoriale che tenga primariamente conto delle esigenze abitative, in una logica di recupero e rigenerazione. Se toccherà a noi, il centrosinistra si impegnerà a superare, con le risorse necessarie, l’inaccettabile situazione per la quale, con 800 famiglie in graduatoria, a Forlì rimangono quasi 200 appartamenti Acer vuoti in attesa di manutenzione e metterà a disposizione dell’Ente gestore ulteriori immobili da recuperare per aumentare la dotazione complessiva di alloggi popolari. Svolgeremo una funzione propulsiva, in sinergia con altre istituzioni, soggetti del privato sociale e fondazioni, nel sostenere interventi di co-housing per persone in difficoltà nell’accesso alla casa a canoni di mercato, interessate a vivere in comunità condividendo alcuni spazi e servizi» insiste il Dem.
«Affronteremo il tema del diritto alla casa per la comunità studentesca, con interventi di recupero di patrimonio immobiliare inutilizzato o utilizzato a fini diversi da quello abitativo per aumentare i posti letto a disposizione. Ci impegniamo, infine, ad attivare un tavolo permanente di confronto sul tema della casa fra istituzioni, sindacati degli inquilini e dei lavoratori, associazioni dei proprietari e degli imprenditori e rappresentanze degli studenti, per attuare insieme misure che producano un aumento dell’offerta di immobili privati a canoni calmierati con garanzie (contro la morosità, per l’immediato ritorno alla disponibilità dell’alloggio) e incentivi (esenzione triennale Imu) pubblici» conclude Morgagni.