«Zattini è in preda a una evidente confusione, dopo aver dichiarato in un dibattito pubblico che i sindaci che hanno governato Forlì prima di lui sono stati responsabili di “50 anni di disastri, ora afferma che Forlì negli ultimi 50 anni è cresciuta grazie alla cura e all’attenzione dei suoi cittadini e che i sindaci che si sono susseguiti erano anche bravi, ma sarebbero stati vittime di una ‘certa sinistra’, non sostenuti dal loro partito – afferma Gessica Allegni segretaria territoriale del PD forlivese -. Il sindaco contraddice se stesso, forse per essersi reso conto di avere, con le sue affermazioni, offeso un’intera città, la sua storia e scelte amministrative di cui lui per primo ha potuto beneficiare nei suoi 5 anni di mandato. A Zattini ricordiamo che, se vogliamo parlare della storia politica degli ultimi 50 anni, dobbiamo conoscerla o perlomeno non dimenticarla e non fare retromarcia dopo avere convintamente parlato di 50 anni di disastri, senza rispettare nemmeno le cittadine e cittadini che avevano votato i sindaci che lo hanno preceduto”.
«Tutti i partiti, in questi 50 anni, hanno avuto trasformazioni epocali, sia quelli di sinistra, sia quelli di centro, sia quelli destra. Del resto, fino a qualche tempo fa, chi si fosse promosso come “civico moderato” non si sarebbe mai accompagnato alla destra più estrema, eppure oggi accade, come proprio Zattini dimostra a tutti – prosegue Allegni -. I sindaci del centrosinistra hanno avuto il supporto dei loro partiti di appartenenza e delle coalizioni che li hanno sostenuti, alcuni di loro sono stati candidati dopo confronti interni accesi, perché noi democratici siamo abituati a praticarla, la democrazia, a volte attraversando passaggi difficili o conflittuali nel corso dei loro mandati, ma una cosa è certa: nessuna delle scelte, che in quei 50 anni citati da Zattini hanno fatto grande questa città (dalla diga, all’Università, all’ospedale, alle scelte in materia di gestione dei rifiuti, alle infrastrutture, alla qualità dei servizi alla persona), sarebbero state possibili senza il sostegno dei partiti del centrosinistra in quei consigli comunali».
“E che dire, invece, dei partiti della destra che sostengono Zattini? Contro la sanità pubblica, contro i diritti e le libertà individuali, contro il salario minimo e la tutela dei lavoratori, contro il diritto di manifestare, e potremmo continuare all’infinito. La verità è che Zattini sa bene di essere stato preceduto da grandi personalità e amministratori capaci, che verranno ricordati a lungo per la loro lungimiranza, che sono stati amati da questa città e che ora cita inopportunamente, dopo aver fatto affermazioni che sono state mal digerite dalla città nella sua interezza. Questi primi cittadini hanno dovuto governare con i tagli della spending review e del patto di stabilità, non dimentichiamolo. Questo modo di rigirare la frittata appare davvero infelice e, francamente, sintomo di poca stima nei confronti delle cittadine e dei cittadini di Forlì che sanno e conoscono le cose fatte e sanno bene chi sono coloro che sono stati, non ‘comandanti’, ma personalità autorevoli e generose nei confronti della loro comunità” conclude Allegni.