“Nella nostra lista di Forza Italia per le elezioni comunali di Forlì, collegata col candidato sindaco Zattini, presentiamo anche Valerio Valbonesi, nato a Forlimpopoli 51 anni fa, con diploma al liceo scientifico di Forlì ed esperienza del servizio civile all’Associazione Giovanni XXIII, nonché interessante esperienza lavorativa”. Lo annunciano il coordinatore cittadino Joseph Catalano l’assessore e capolista Giuseppe Petetta e la deputata e presidente del coordinamento regionale dell’Emilia Romagna di Forza Italia, Rosaria Tassinari.
Racconta Valerio Valbonesi: “Dal 2008 in poi ho svolto attività lavorativa nel settore amministrativo degli enti locali. Dal 2008 ho prestato servizio nel Comune di Sant’Agata Bolognese, poi da maggio 2017 per il Comune di Cervia. Dal 1993 al 1998 sono stato agente di zona per acquisizione contratti presso Alleanza Assicurazioni di Forlì, poi ispettore di Produzione dipendente diretto di Alleanza Assicurazioni di Milano”. Valbonesi ha lavorato poi per altri enti bancari e finanziari, fra cui la Cassa dei Risparmi di Forlì, il Dipartimento provinciale di Forlì e come impiegato front-office presso National Business dell’aeroporto Forlì.
Spiega il neocandidato: “Ho svolto ulteriori esperienze lavorative come impiegato ed operaio stagionale alla Sfir di Forlimpopoli dal 1996 al 2000. Inoltre, per garantire la continuità del lavoro, ho svolto l’attività di operaio alla Zanussi Electrolux e alla Trasmital Bonfiglioli di Forlì”. Commenta il neocandidato: “Ho scelto la lista di Forza Italia perché condivido i valori fondamentali del partito, fra cui libertà, moderazione ed europeismo”. Valerio Valbonesi rivendica anche il fatto che “certi valori politici e umani li devo a mia madre, Vanda Burnacci”, donna impegnata in politica: assessore al bilancio (1986-1990), vicesindaco (1990-1994) e ancora consigliere comunale (2004-2016) di Forlì.
Conclude Valerio Valbonesi: “Si tratta di una sorta di ‘passaggio di testimone valoriale’, posto che di Vanda Burnacci, col suo spessore e forza, ce n’è e sarà una sola. L’ho sempre vissuta come un’iconica vestale della libertà e mai le ho chiesto raccomandazioni e sinecure (il mio sudato posto pubblico me lo sono guadagnato e il percorso è stato faticoso e resiliente), ma il suo insegnamento resta per me fondamentale. Peraltro è bello, e penso proficuo, il sodalizio con l’altra ‘figlia d’arte’, Simonetta Giunchi”.