«Che intenzioni ha l’Amministrazione riguardo al Centro per la Pace Forlì – APS “Annalena Tonelli”? Si rende conto della situazione economica, ormai difficilmente sostenibile, in cui il Centro versa?» domanda il consigliere comunale PD Matteo Zattoni, il quale denuncia: «Il contributo annuale del Comune di Forlì, rimasto fermo da troppo tempo a 12.500,00 € annui, è ormai largamente insufficiente a garantire la sostenibilità economica del Centro stesso, a causa dell’aumentare delle spese sia per la gestione e manutenzione della sede sia per un’efficace organizzazione delle attività, in primis della Marcia della pace della Romagna Forlì-Bertinoro».
«Per il corrispondente Centro per la Pace “Ernesto Balducci” di Cesena – continua il consigliere Dem – il Comune guidato dal sindaco Lattuca garantisce un contributo di circa 20.000 € nell’ambito della Convenzione per la gestione del Centro, il che significa un contributo del 60% superiore a quello attualmente ricevuto dal Centro per la Pace Forlì. Forse è venuto il momento che anche il Comune di Forlì adegui il proprio contributo riconoscendo tanto le maggiori spese quanto il forte aumento dell’inflazione (+8,1% nel 2022, secondo la relazione del MEF)».
«Forse giova ricordare alla Giunta Zattini che il Centro per la Pace Forlì compie proprio quest’anno trent’anni di attività a partire dalla sua formale istituzione nel 1994, che diventano addirittura trentotto anni se si considera come il Centro continui idealmente l’attività del Centro di Documentazione Interculturale (CDI), nato nel 1986 su proposta e stimolo di numerose e radicate realtà associative forlivesi, quali Lega internazionale per i diritti dei popoli, Comitato Forlì per la Pace, Coordinamento Obiettori Forlivesi, Amnesty, Comitato lotta contro la fame nel mondo, Lega Ambiente, WWF, LVIA volontariato terzo mondo, Sindacati Scuola» insiste Zattoni.
«In questi oltre trent’anni di attività» rimarca Zattoni, «il Centro, che dal 2003 porta il nome della missionaria forlivese Annalena Tonelli barbaramente assassinata in Somalia, ha organizzato e promosso ogni anno decine e decine di incontri ed eventi su tematiche per la diffusione di una cultura della pace, della nonviolenza, della solidarietà, della multiculturalità e per la difesa dei diritti umani, tra cui in particolare la Marcia della pace della Romagna Forlì-Bertinoro, fortemente voluta dalla compianta assessora Katia Zattoni a partire dall’anno 2012. La preoccupazione sul futuro del Centro sono motivate anche da scelte incomprensibili di questa Amministrazione, come quella del 9 ottobre 2022, quando, proprio nel decennale dell’istituzione della Marcia per la pace, è stato concesso lo svolgimento di una nuova manifestazione sportiva con partenza alla stessa ora e dalla stessa piazza Saffi da cui partiva la Marcia, dimostrando con tale sovrapposizione una forte mancanza di sensibilità, per non dire di rispetto, verso una iniziativa dalla tradizione decennale a cui aderiscono ogni anno oltre 1.000 partecipanti» argomenta il consigliere Dem.
«In tempi di guerre insinuatesi fin nel cuore dell’Europa» conclude il consigliere DEM, «risultano quanto mai attuali i valori culturali e le iniziative promosse dal Centro per la Pace di Forlì: i nostri concittadini e le nostre concittadine si aspettano quindi che esso venga sostenuto non solo a parole, ma garantendo nel tempo una reale sostenibilità economica affinché si possano sovvertire quegli impulsi interessati alla guerra e alla proliferazione delle armi che hanno radici purtroppo antiche (“si vis pacem, para bellum”) e difficili da sradicare senza la diffusione di una solida cultura di pace» conclude Zattoni.