«Ho accettato di candidarmi nella lista del PD perché la mia città merita una nuova visione del futuro, dei servizi al cittadino, delle opportunità da cogliere, che l’Amministrazione comunale è tenuta a creare, realizzando le condizioni affinché i cittadini, le imprese e le famiglie, trovino conveniente e soddisfacente investire nel nostro Comune, si parli di un’attività economica o di un progetto di vita. Ieri Zattini e Cintorino hanno ribadito i loro propositi per il rilancio del centro storico. Dopo averci vissuto per oltre 20 anni, per l’ennesima volta balza all’occhio la mancanza di una consapevolezza complessiva dei bisogni reali, di residenti, realtà economiche, visitatori, lavoratori, giovani. Si parla, ancora, sempre e solo, di singole strade da rigenerare (Corso della repubblica non è un gran esempio da citare, tuttavia), di singoli eventi (che non condanno di per sé ma le cattedrali nel deserto non hanno mai aiutato a far crescere nessun contesto), di relazioni territoriali e turistiche di cui si vede ben poco (l’Unione dei Comuni da cui Forlì uscita poteva finalmente diventare una cabina di regia anche per le politiche turistiche e culturali in ottica romagnola, ma Zattini ha scelto di uscirne) e, infine, di risorse triplicate ai quartieri (in valore assoluto sarebbe una buona notizia) ma per fare cosa? Singoli eventi in capo a soggetti terzi diversi dai quartieri (i cosiddetti progetti speciali)? Così non si crea reale partecipazione dei cittadini, quelli sì anche in forma singola, non necessariamente associati a una qualche realtà precostituita (ricordiamoci le circoscrizioni…). Ricordando il recente “bilancio partecipativo-non-partecipativo” promosso dal Comune per i quartieri, è difficile pensare a una visione e non a un annuncio» sono le parole di Flavia Cattani candidata consigliera per il Partito Democratico.
«Il programma del centrosinistra sul centro storico non è nato estemporaneamente pensando a singole attività. Per quanto perfettibile, l’obiettivo è la partecipazione di tutti i soggetti interessati, portando a sistema il complesso delle politiche comunali che insistono sul centro e le periferie: mobilità e trasporti, sosta, residenzialità, rigenerazione urbana, cultura, turismo, università, emergenza casa, gestione rifiuti, pulizia, sicurezza, commercio ed economia. Il mio impegno – nel quadro del centrosinistra e dell’azione che saprà realizzare Graziano Rinaldini – vuole guardare al concreto di quanto manca e quanto servirebbe. Se parliamo di residenzialità, il Comune può e deve intervenire sulla gestione delle case disponibili e dei costi di affitto e rigenerazione, del consumo di suolo, della mitigazione climatica, deve intervenire sulla pedonalizzazione e le politiche di sosta, sui regolamenti urbani per il rumore e il decoro, sulla sicurezza. Se parliamo di accesso al centro, inutile parlare del singolo cantiere da 6 milioni di euro (parcheggio Vittoria) per soli 102 posti: molto più efficace progettare un sistema di parcheggi attorno al centro, serviti da navette elettriche che decongestionano i martoriati isolati del centro e aiutino tutti i cittadini, residenti e non residenti. Se parliamo di commercio ed economia, non possiamo ignorare il problema degli affitti ma neppure possiamo ignorare che continuare a gridare al lupo al lupo contro i centri commerciali periferici, non aiuta per primi i commercianti del centro che vanno sostenuti con strumenti di defiscalizzazione e promozione, affinché producano offerte qualitativamente elevate e non competano al ribasso coi discount» insiste Cattani.
«Gli esempi sarebbero tanti. Per brevità mi limito a dire che la città che vorrei è a misura di persone. In questi 5 anni per le persone non abbiamo visto interventi reali. Infine, l’assessora Cintorino ha citato la sua delega alle pari opportunità. Per occuparsi delle donne non basta lanciare prima delle elezioni i parcheggi gratuiti dal 7 mese di gravidanza (cosa di cui posso fruire), occorre occuparsi della loro possibilità di disporre della città in modo “normale” e ripensare i tempi di vita e lavoro, di apertura di uffici e negozi, dei servizi, dall’asilo nido ai trasporti pubblici. Di recente anche Casara, collega di giunta di Cintorino, è incappata nell’errore grave di voler entrare nei tempi di vita-lavoro delle famiglie (col tentativo di modificare retroattivamente gli orari delle scuole materne e l’accesso al tempo pieno). Grosso errore che tradisce una visione reazionaria del ruolo delle donne e delle famiglie, da una parte, e del welfare pubblico dall’altra. Da donna, incinta, ieri ho fatto una prova: ho lasciato l’auto al parcheggio dell’argine e sono venuta in piazza Saffi per varie commissioni. Ovviamente tutto a piedi perché dai viali non ci sono navette; passando in luoghi che di mattina hanno una faccia, di sera, al buio, una diversa, molto più minacciosa; non trovando servizi igienici pubblici diffusi, né panchine all’ombra frequenti in cui fermarsi, né fontane. Solo esempi, di vita quotidiana» conclude Cattani.