Il candidato sindaco della coalizione di sinistra Graziano Rinaldini, sta proseguendo la sua ricognizione capillare di tutto il territorio forlivese, in ascolto dei cittadini, delle loro problematiche e delle aspettative delle singole comunità locali. È la volta di San Lorenzo in N. e Vecchiazzano, unitamente ai candidati consiglieri del Partito Democratico Marco Valentini ed Elisa Massa.
«Un sostanziale oblio delle periferie pare aver caratterizzato il quinquennio dell’attuale Amministrazione comunale. Ne è un esempio il quartiere di San Lorenzo in Noceto, un territorio pregiato, un tessuto sociale coeso e ricco di piccole proprietà private e fiorenti imprese artigiane, che tuttavia non hanno ricevuto da parte dell’Ente comunale l’attenzione meritata, ancor più nel momento maggiormente critico dato dagli eventi climatici dello scorso anno, finendo per diventare pressoché un quartiere dormitorio, con scarsi servizi, sempre meno appetibile per viverci. L’impianto sportivo, nonostante vane promesse degli amministratori l’indomani del loro insediamento, giace trascurato, senza che sia stato eseguito alcuno dei lavori di adeguamento e recupero della palazzina dell’ex campo da tennis quale nuovo centro per anziani, mentre gli unici interventi manutentivi sul campo da calcio sono stati il taglio periodico dell’erba, peraltro effettuato gratuitamente da alcuni imprenditori locali. La scuola materna, dopo quarant’anni, rischia la chiusura per carenza di iscrizioni dovuta anche ad una gestione non ottimale del servizio. La viabilità presenta criticità, sia in riferimento al trasporto privato, con una pista ciclabile che si arresta in località Collina senza raggiungere San Lorenzo, mentre mancano adeguati dissuasori di velocità nel centro abitato; sia con riguardo al trasporto pubblico, considerato che, con il termine dell’anno scolastico, il centro città sarà raggiungibile in autobus solo ogni due ore e con plurimi cambi di linea» argomentano Massa e Valentini.
«Anche a Vecchiazzano, un quartiere divenuto un cantiere, il tema viabilità costituisce la preoccupazione maggiore. Infatti, da un lato, gli attesi lavori di realizzazione del terzo lotto della tangenziale, con numerosi scavi e una lunga chiusura di via Castel Latino in prossimità del centro abitato, oltre a causare code e ritardi negli spostamenti veicolari, stanno avendo grandi ripercussioni anche sugli esercizi commerciali, scarsamente informati e poco coinvolti nella programmazione delle opere, i quali hanno subito un forte calo delle loro attività, senza che risulti previsto alcun indennizzo da parte del Comune e di Anas a compensazione delle perdite di fatturato. Inoltre, è di questi giorni il rincorrersi di voci circa ritrovanti archeologici che sarebbero emersi durante gli scavi, facendo insorgere il timore un ulteriore prolungamento delle opere, ma anche di questo il quartiere non è stato reso edotto. Dall’altro la “nuova strada della cava”, a monte, che congiungerà via Veclezio con via del Partigiano, e di fatto costituirà un by-pass di Vecchiazzano tra San Lorenzo (e la vallata del Rabbi) e San Varano (e la vallata del Montone) ovvero l’innesto del nuovo tratto di tangenziale, dopo essere stata avviata, giace incompiuta dopo circa 2 anni, così privando la comunità locale di un’importante arteria veicolare alternativa. Anche a Vecchiazzano sta divenendo motivo di apprensione anche il tema dell’ordine pubblico, in ragione di ricorrenti schiamazzi notturni, nonché quello della sicurezza, stanti i sempre più frequenti episodi di furti nelle abitazioni, soprattutto con riguardo alle case isolate che sorgono nelle campagne» insistono i Dem.
«Di queste problematiche si prenderà prontamente cura Graziano Rinaldini se sarà eletto nuovo sindaco, e continueranno ad interessarsi i consiglieri comunali del Partito Democratico, ma certo preziosa sarà la collaborazione coi comitati di quartiere, che oggi, dopo l’abolizione delle circoscrizioni, assumono ancor maggior importanza, quali interlocutori privilegiati e agenti di democrazia partecipativa di cui intendiamo potenziare i ruoli, come centri di socialità e integrazione ma anche come sedi distaccate di alcuni servizi comunali, per rendere l’istituzione sempre più vicina ai cittadini» concludono Massa e Valentini.