«Il PCI, federazione di Forlì-Cesena, intende ringraziare pubblicamente tutti gli elettori che hanno voluto esprimere il loro consenso al Partito e al prezioso compagno Vito Botticella, candidato sindaco (che ha ottenuto 767 voti, pari all’1,4% delle preferenze). Grazie all’impegno continuo ed encomiabile dei nostri militanti, dopo 34 anni il nostro simbolo tornava sulla scheda elettorale del Comune di Forlì e lo ha fatto con la serietà e la dignità che i forlivesi meritano. Ben oltre, quindi, le preferenze registrate, riteniamo questa tappa elettorale un grandissimo risultato se si considera che fino a due anni fa la federazione provinciale del PCI era inesistente anche grazie, purtroppo, alla vergognosa complicità di alcuni dirigenti locali, votati solo alla svendita dei principi e dell’attività pretesa dagli ideali che ci lasciò Antonio Gramsci» è il commento di Giovanni Puggioni coordinatore provinciale del Partito Comunista FC.
«Nella squallida campagna elettorale rivinta dal sindaco Zattini non possiamo che prendere nota della forte richiesta di sempre maggior impegno dei comunisti forlivesi affinchè le istituzioni della nostra città parlino dei problemi dei lavoratori in difficoltà, dei problemi degli studenti visti solo come bancomat e pagatori di affitti esosi, dei problemi dei giovani a cui viene negato un futuro di crescita e progresso, dei problemi di anziani sempre meno tutelati considerate le loro misere pensioni e lo stato fallimentare e vergognoso della sanità che dovrebbe assisterli. Nelle iniziative che promettiamo di intraprendere, a partire da una raccolta firme per una legge di iniziativa Popolare contro l’abolizione del ticket sanitario, che verrà depositata dal PCI, in Corte di Cassazione il prossimo 24 giugno» insiste Puggioni.
«Ciò per la completa assenza di un progetto di rappresentanza sociale, ma solo chiedendo voti allo stesso bacino elettorale che, come dimostrato, ha chiaramente confermato che chi si professa di sinistra dovrebbe guardare, come facciamo noi, esattamente in direzione opposta a quella gradita dai seguaci della Meloni o di Salvini.
Qualcuno durante le prime manifestazioni delle vittime del fango venne a chiederci di togliere le nostre bandiere rosse. Chiaramente, non lo facemmo. Qualcun altro organizzava altezzose e colpevolmente supponenti riunioni di strategie elettorali senza considerare, peggio, consultare, le nostre esperienze e le nostre capacità. Hanno giustamente perso. Purtroppo sono soprattutto colpevoli di aver di nuovo fatto perdere Forlì. Sulla nostra vittoria e sulla scalata del nostro primo gradino aiuteremo la nostra bandiera rossa ed i forlivesi tutti a riconquistare la dignità e la serietà dovuta. Quella che gli lasciammo 34 anni fa» conclude Giovanni Puggioni.