Tubercolosi: una malattia infettiva che si trasmette per via aerea

infermiere specializzato ospedale

La tubercolosi, conosciuta anche come TBC, è un’infezione causata da un batterio gram-positivo chiamato Mycobacterium tuberculosis (o bacillo di Koch) che attacca principalmente i polmoni delle persone che lo contraggono, ma può anche interessare altre parti del corpo o rimanere latente nel corpo per anni prima di attivarsi o per l’intera vita senza mai manifestarsi (tubercolosi latente). In questo articolo vogliamo approfondire il tema tubercolosi andando a spiegare come si trasmette, quali sono i sintomi, come si effettua la diagnosi e qual è la cura per riuscire a debellarla.

Tubercolosi: come si trasmette

La tubercolosi è una malattia infettiva che si trasmette da persona a persona per via aerea tramite tosse o starnuti di individui infetti: le piccole goccioline infettive rimangono sospese nell’aria per diverse ore e, specialmente in ambienti chiusi o tramite contatti ravvicinati, possono essere inalate da altre persone, portando allo sviluppo dell’infezione.

Ci sono alcuni fattori che possono influenzare la trasmissione, come persone con TB polmonare attiva che hanno quindi una carica batterica elevata, gli spazi molto affollati o poco ventilati e il sistema immunitario indebolito (pazienti con HIV, bambini con meno di 5 anni di età o chi assume farmaci immunosoppressori).

Quali sono i sintomi

La tubercolosi è una malattia multisistemica caratterizzata da tante diverse presentazioni e manifestazioni. Per questo motivo individuarla non è sempre facile e spesso richiede più tempo di quanto invece sarebbe necessario per intervenire in tempo o viene scambiata per altre malattie.

I sintomi dipendono dalla sede del corpo in cui i batteri stanno proliferando e consistono generalmente debolezza, stanchezza, perdita di peso, febbre, brividi e sudorazione notturna, seguiti da tosse perdurante, mancanza di fiato, dolore al petto ed espettorato sanguinolento. Quando questi sintomi persistono nel tempo e non rispondono ai normali antibiotici, è consigliabile rivolgersi al medico per valutare la situazione e capire se si può trattare di tubercolosi.

In cosa consiste la diagnosi

La diagnosi della tubercolosi oggi può contare su un nuovo test che si sta rivelando decisamente efficace: si tratta di un test molecolare (Xpert), che rileva la presenza del batterio in meno di 80 minuti e le mutazioni associate a resistenza ai farmaci da parte del bacillo.

Purtroppo è ancora un test costoso, relativamente complesso da eseguire e che richiede una fonte di corrente elettrica costante e stabile. Di conseguenza, il suo uso non è spesso possibile in quei Paesi a basse risorse dove la tubercolosi rappresenta ancora una delle malattie mortali più presenti.

Cura e terapia

La tubercolosi è una malattia ad oggi curabile. Il trattamento è però lungo e molto complesso e richiede da un minimo di 6 mesi fino a 2 anni per portare alla guarigione.

La terapia consiste in una combinazione di molteplici farmaci ad azione antibatterica e antibiotica e prevede una fase iniziale di attacco e una fase finale di mantenimento. Ogni paziente, in base alla gravità della patologia, al suo stadio, ai distretti corporei coinvolti, all’età e allo stato di salute viene seguito con una strategia terapeutica su misura.

La durata estesa di questo trattamento, unita all’uso errato dei farmaci antitubercolari, sta provocando lo sviluppo di una minaccia sempre più preoccupante: l’antibiotico resistenza, un fenomeno che consiste nella nascita di TB resistente agli antibiotici principali di prima linea (MDR-Tb) e alla TB con resistenza estesa ai farmaci (XDR-Tb), con possibilità di cura molto limitate.

Per limitare questa minaccia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e le associazioni scientifiche hanno attivato la strategia terapeutica DOT (Observed Therapy) che consiste in un regime terapeutico con il quale il sanitario si assicura che il paziente assuma la corretta dose di farmaci per lui prescritta ogni giorno.

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