Il primo Consiglio comunale del Zattini bis si terrà nel palazzetto dello sport di via Sapinia, nel cuore del quartiere Romiti. Un luogo simbolico della città alluvionata, punto di riferimento in quei tragici giorni di fine maggio per famiglie e volontari, forze dell’ordine e protezione civile, centro di raccolta e distribuzione di beni di prima necessità e generi alimentari per i più fragili.
“I comitati di quartiere sono le sentinelle del territorio, uno strumento in più per amministrare meglio la città – dichiara il coordinatore del quartiere Romiti, Stefano Valmori, che ha chiesto un incontro al sindaco di Forlì Gian Luca Zattini -. La convocazione ai Romiti del primo consiglio comunale rappresenta un segnale importante per la ripartenza, un bel gesto e un esempio concreto di vicinanza alla comunità alluvionata dei Romiti, ma non solo. Adesso dobbiamo continuare a tenere alta l’attenzione sulla messa in sicurezza del territorio, sui fiumi e la tenuta degli argini. Ci aspettiamo, da parte della Regione, la messa a terra dei piani speciali e un’accelerazione sul fronte della ricostruzione del reticolo idrografico. L’altra priorità sono i rimborsi; i soldi ci sono e stanno arrivando ma vanno accelerate le modalità di caricamento delle domande sulla piattaforma Sfinge. L’alluvione ha dimostrato il valore della cooperazione e la centralità dei comitati di quartiere nella gestione del territorio”.
“La città non dimenticherà mai gli alluvionati – dichiara il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini -. La scelta di convocare il primo consiglio comunale di questa nuova legislatura ai Romiti ne è la riprova, un gesto simbolico ma potente. La campagna elettorale è finita. Quello che ci chiede la città, per i prossimi anni, è compattezza e senso di responsabilità. Ci attendono sfide epocali che potremo vincere solo facendo squadra. In questo percorso, i quartieri restano i nostri primi interlocutori, il punto di caduta più importante delle politiche e dei progetti di questa amministrazione. Durante l’alluvione, hanno rappresentato il punto fermo da cui ripartire, una risorsa straordinaria fatta di donne e uomini al servizio della comunità e della rete di soccorsi provenienti da tutta Italia. I Romiti e Stefano Valmori, ne sono la riprova”.