«L’Amministrazione Zattini parte col piede sbagliato. Oggi pomeriggio si è svolta al Palasport dei Romiti la seduta inaugurale del nuovo Consiglio comunale di Forlì. L’argomento principale all’ordine del giorno era l’elezione del nuovo Presidente del Consiglio comunale. Per giorni abbiamo letto sui giornali annunci roboanti sulla compatta volontà della maggioranza, garantita dalla parola dello stesso sindaco Zattini che lo aveva perfino definito il proprio “figlioccio politico”, di presentare come candidato unitario per questo incarico il consigliere Daniele Mezzacapo, peraltro oggi unico assente alla seduta. Nessun coinvolgimento o dialogo è stato invece rivolto alle forze di opposizione, nonostante la carica di Presidente del Consiglio comunale sia, per sua natura, un ruolo di garanzia, di arbitro imparziale del funzionamento del Consiglio, riconosciuto da entrambe le parti (e per tale ragione eletto con una maggioranza qualificata). Solo stamattina il sindaco ci ha informato che il candidato espressione unitaria della maggioranza era il consigliere Ceredi, quindi una figura diversa da quella annunciata alla stampa. Giunti in Consiglio, però, la maggioranza ha smentito il sindaco, comunicando due diversi nominativi di candidati: il consigliere Ceredi e il consigliere Catalano» è il commento dei gruppi di minoranza del Partito Democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Rinnoviamo Forlì
«Preso atto della mancanza di una proposta unitaria e condivisa, e di ogni disponibilità della maggioranza a un confronto serio sul profilo e le caratteristiche che deve possedere la persona chiamata a ricoprire la delicata carica di Presidente del Consiglio, abbiamo ritenuto di non poter prendere parte a uno scontro tutto interno alla coalizione di centrodestra. Per tale ragione abbiamo unitariamente espresso un nostro nominativo, il consigliere Bucci, che riteniamo possieda tutti i requisiti di correttezza, imparzialità e profilo istituzionale necessari. Al momento della votazione, la divisione della maggioranza è divenuta eclatante. Mentre il consigliere Bucci ha ricevuto 11 voti (pari a tutti i consiglieri di opposizione con la sua sola astensione), la maggioranza si è divisa tra Ceredi, Catalano e astenuti. Da notare che Ceredi, candidato per il quale alla fine si era pronunciato lo stesso sindaco (una volta uscita di scena Mezzacapo), non è riuscito a ottenere neanche la metà dei voti dei consiglieri presenti» insistono le minoranze.
«Quello andato in scena è stato un brutto spettacolo: l’elezione della più importante figura istituzionale del nostro Consiglio è finita, ed è purtroppo una storica prima volta, nel caos, ostaggio dei litigi di una maggioranza confusa e frammentata; dato il mancato raggiungimento del quorum necessario, alla fine la nomina è stata rinviata al prossimo Consiglio. Per quanto ci riguarda riaffermiamo la nostra disponibilità ad un confronto serio e costruttivo che permetta di arrivare alla condivisione unitaria di un candidato alla presidenza, anche espressione della maggioranza ma in possesso dei requisiti adeguati per l’incarico che dovrà ricoprire. Ciò che invece respingiamo al mittente sono i toni intimidatori di alcuni esponenti della maggioranza, giunti a negare persino il diritto dell’opposizione a esercitare le funzioni di garanzia e controllo che le sono proprie in ogni assemblea elettiva» concludono le opposizioni.