La situazione degli agricoltori romagnoli, duramente colpiti dall’alluvione di maggio 2023, è tutt’altro che risolta: i risarcimenti per i danni subiti dalle produzioni agricole non arrivano e le procedure connesse al Fondo Agricat si fanno sempre più burocratiche. “Il sostegno promesso e atteso da Agricat non arriva – denunciano Carlo Carli e Alberto Mazzoni, presidente e vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini -. Le pratiche presentate vengono spesso respinte senza possibilità di visionare le motivazioni a causa del blocco del portale e i risarcimenti erogati sono ben al di sotto delle perdite effettive. Ad esempio, per quanto riguarda la produzione, i risarcimenti si basano su valori indice che non riflettono i costi reali di produzione”.
Molti agricoltori, nonostante abbiano presentato le domande nei tempi previsti, non hanno ancora ricevuto i risarcimenti promessi. Il fondo ha infatti respinto oltre l’80% delle domande in Emilia-Romagna e nemmeno i CAA riescono ad accedere alle singole posizioni sul portale My Agricat. E questa difficoltà i vertici di Confagricoltura le hanno vissute in prima persona nella loro veste di imprenditori agricoli. “Ho provato sulla mia pelle il malfunzionamento del sistema – conferma Mazzoni – delle due domande che ho presentato, entrambe sono state rifiutate senza alcuna spiegazione in merito ai criteri decisionali. Nella pec di risposta vengo rinviato al portale che però non funziona“.
Il prossimo 3 settembre è in programma un incontro con i vertici di Agricat, un’occasione che Confagricoltura intende sfruttare per far sentire con forza la voce delle imprese agricole. “Chiederemo spiegazioni sulle ragioni di questa pioggia di rifiuti – affermano Carli e Mazzoni – gli agricoltori non possono più aspettare. Hanno bisogno di liquidità per poter ripartire e scongiurare il collasso di un intero sistema produttivo”. Oltre ai problemi legati ad Agricat, gli agricoltori lamentano anche la lentezza delle procedure per l’erogazione dei risarcimenti legati alla Legge 100, gestita dalla Regione. “Le richieste di perizie geologiche, arrivate il 29 luglio, a mesi di distanza dalla presentazione delle domande, hanno ulteriormente rallentato l’iter burocratico – sottolineano i dirigenti di Confagricoltura – sembra quasi che si voglia ostacolare gli agricoltori piuttosto che aiutarli”.
Tra le criticità segnalate dagli agricoltori vi sono anche i danni indiretti causati dall’alluvione, come le frane che hanno reso inaccessibili i terreni e le infrastrutture danneggiate, generando ulteriori perdite di raccolti che, però, non sono coperte da Agricat. “Chiediamo alle istituzioni di intervenire con urgenza per accelerare i pagamenti degli indennizzi, semplificare le procedure burocratiche, rendere più trasparenti i criteri di valutazione dei danni, estendere la copertura assicurativa ai danni indiretti e stanziare risorse aggiuntive per sostenere la ripresa del settore agricolo. Gli agricoltori romagnoli non possono essere abbandonati a sé stessi. Le istituzioni devono assumersi le proprie responsabilità e intervenire con urgenza per sostenere un settore fondamentale per l’economia del territorio” concludono Carli e Mazzoni.