«Si commemorano in queste settimane gli 80 anni dalla Liberazione dal nazifascismo nei Comuni del territorio forlivese. Donne e uomini, spesso giovanissimi, che hanno combattuto per la nostra libertà, consegnando a noi, anche a costo della propria vita, la possibilità di vivere decenni di pace e mettendo le basi della nostra Costituzione. In questo contesto, un importante anniversario che ci porta a riflettere sui danni devastanti della dittatura, della guerra e dell’occupazione nazista, stonano e stridono le parole di esultanza dell’avvocato Minutillo per la sentenza di assoluzione degli imputati per i saluti fascisti nel corso delle adunate nostalgiche di Predappio» è il commento di Gessica Allegni Segretaria territoriale Partito Democratico forlivese.
«Le sentenze si rispettano, anche quando non si condividono, ma affermare che il saluto fascista sarebbe un “diritto costituzionale di commemorazione dei defunti e dei martiri” o lamentare che “un minuto di silenzio sia del tutto inadeguato a commemorare Mussolini” come se fosse anche lui un martire e non invece un dittatore, che ha fatto piombare il nostro Paese nella più grave tragedia del ‘900, è inaccettabile. Il pronunciamento sulle commemorazioni della Marcia su Roma di due anni fa non può essere interpretato come una vittoria di chi nega la storia e offende la memoria di vite umane sacrificate, ci dimostra piuttosto la necessità di adeguare una normativa di 80 anni fa, che fa riferimento al pericolo di “ricostituzione del Partito Fascista”, all’epoca in cui viviamo, per fare fronte a movimenti di odio, razzismo, discriminazione, che minano il vivere civile della nostra comunità. Va riconosciuto, anche a livello normativo, che oggi il fascismo è ancora in agguato, e che ci sono forze politiche che affondano le proprie radici, dichiaratamente, in quel periodo buio, fatto di soprusi, morte, oppressione» insiste la Segretaria forlivese dei Dem.
«Discriminazioni, razzismo, affermazione violenta e dispotica del potere, negazione della solidarietà e del principio di autodeterminazione delle persone e dei popoli: queste sono le nuove forme di fascismo che ancora ci minacciano, in Italia, in Europa e nel mondo. L’avanzata elettorale delle destre oscurantiste e xenofobe a cui stiamo assistendo non va sottovalutata e ci deve spronare a sostenere con sempre maggiore convinzione le battaglie perché si affermi una cultura di pace e dialogo, nel rispetto dei principi della Costituzione, nata dalla Resistenza. Celebriamo la Liberazione non come un mero esercizio di memoria, ma come un impegno quotidiano, per affermare i valori della democrazia, che deve riguardarci oggi e sempre» conclude Gessica Allegni.