«Il Consiglio comunale di mercoledì scorso ha respinto la mozione in cui si voleva impegnare il Consiglio nel chiedere il vincolo Unesco per la tenuta sperimentale di Montebello, una mozione raffazzonata e presentata in modo pretestuoso per farsi finti paladini di un no al parco eolico già approvato alla unanimità dal Consiglio comunale. Nella risposta del gruppo Consiliare ViviAmo Modigliana abbiamo ribadito in modo esplicito il nostro no al progetto del Parco Eolico, ma abbiamo evidenziato che dobbiamo avviare in modo coerente una azione per promuovere anche nel nostro territorio un progetto per la produzione di energia rinnovabile che oltre al fotovoltaico possa utilizzare la produzione di cippato, di legname per produrre energia, attraverso una gestione corretta, nel rispetto del piano di gestione, della tenuta di Montebello» è il commento del sindaco di Modigliana Jader Dardi.
«Da quel voto ha preso spunto una polemica pretestuosa che ha assunto anche i toni di attacchi personali che respingiamo e non fanno onore a chi ritiene di essere portatore di verità assolute. Abbiamo argomentato il nostro no e per doverosa informazione, riporto il testo della dichiarazione letta dal nostro Capogruppo. Questa la dichiarazione del Gruppo Consiliare ViviAmo Modigliana in merito alla mozione Concernente l’area di Montebello. La mozione presentata dal Gruppo Consiliare ModiglianAttivazione in merito alla suddetta area (leggi qui), ci sollecita nel ribadire la nostra contrarietà al progetto presentato per la realizzazione di un parco eolico nell’area di Montebello (così è stata denominata nel progetto) e contro il quale il nostro Consiglio comunale si è espresso, in modo unanime, contrario a tale realizzazione. Per evitare ogni equivoco, vogliamo ribadire la nostra convinta contrarietà al progetto del Parco Eolico così come e dove è stato proposto, perché il territorio del nostro crinale ha subito con gli eventi del maggio 2023 e del settembre 2024, una devastazione che non permettono la collocazione di un parco eolico con pale di enormi dimensioni.
Su quella proposta non siamo d’accordo. Se l’energia eolica è una fonte rinnovabile, e lo è, il parco eolico deve essere realizzato e previsto in una area ventosa, accessibile e non di impatto devastante per il territorio, come lo sarebbe se venisse realizzato il progetto presentato, a noi pare che vadano in questa direzione le osservazioni espresse dalla Regione Emilia Romagna, ma seguiremo la vicenda con la necessaria attenzione. Non possiamo però esimerci dal dovere affrontare il tema dell’approvvigionamento delle energie rinnovabili, nel momento stesso in cui affermiamo il nostro no al progetto del parco eolico» insiste il sindaco.
«Pensiamo sia necessario procedere anche come Amministrazione comunale in direzione della costituzione di una Comunità Energetica che favorisca il posizionamento di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici pubblici e produttivi, che promuova il raddoppio dell’impianto fotovoltaico che il Comune ha realizzato in via Pigna, che porti così ad una serie di interventi necessari per realizzare una maggiore produzione di energia da fonti rinnovabili. Rientra in questa visione anche una diversa gestione dell’area forestale di Montebello che rappresenta una risorsa energetica per tutta la nostra comunità oltre che un patrimonio agroforestale che va conservato e valorizzato pur all’interno di un piano che deve essere correttamente pensato anche, a nostro parere, nell’ottica di una gestione produttiva del sito ai fini di risorsa rinnovabile. Si parla da tanto tempo di valorizzare la tenuta sperimentale di Montebello come luogo di produzione di cippato per ricavare le risorse necessarie ad una corretta manutenzione dei 320 ettari del bosco, per costruire un filiera proprio nell’ambito delle energie rinnovabili e salvaguardare allo stesso tempo il territorio e la funzione aggregativa che rappresenta Montebello, come hanno dimostrato le iniziative che vi sono state organizzate negli anni scorsi. Prima di chiedere la costituzione di un “vincolo di riserva ambientale” sull’area sperimentale di Montebello, riteniamo sia invece necessario avviare un processo di riorganizzazione della gestione dell’area stessa, che al valore ambientale può associare un valore economico e culturale di una Comunità. Promuove la produzione di energia da fonti rinnovabili, dando vita, come riteniamo sia possibile alla costituzione di un ente gestore che sappia valorizzare il bosco sperimentale oltre che ricavarne le risorse per la gestione ricettiva che ha potuto svolgere per molti anni, attività purtroppo interrotta in conseguenza dei danni subiti alla strutture dal terremoto del settembre 2023 che ci auguriamo possano essere ripristinate con gli interventi previsti sugli edifici» conclude Dardi.