Forza Italia prende ufficialmente posizione dopo la sentenza del Tribunale di Ravenna che ha condannato l’Asl a risarcire alcuni medici del 118 lasciati senza stipendio per cinque mesi nel 2022. “Senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria che va giustamente dibattuto nelle aule di tribunale, quello che è davvero importante è notare come sia criticabile l’approccio ed il rapporto che la Regione ha con il personale sanitario. La logica dello scontro non porta da nessuna parte e men che meno può essere applicata nei confronti di medici ed infermieri che svolgono una professione difficilissima, spesso in condizioni complicate” si legge in una nota a firma di Rosaria Tassinari ed i candidati Forza Italia di Forlì-Cesena: Roberto Buda, Elena Morra, Giovanni Fabbrica e Maddalena Mazzoli.
“Sappiamo che esiste una carenza di personale nei pronto soccorso e non più tardi di qualche settimana fa eravamo già intervenuti sul tema; ma quel che è certo è che per ottenere il massimo dal personale serve condivisione e collaborazione da parte della Regione e non certo la logica del conflitto. Se la Regione non si fa problemi a trattare in questo modo dipendenti strategici come i medici dei reparti di emergenza, come si comporterà con i normali cittadini? Noi pensiamo invece che tra istituzioni e cittadini, tra istituzioni e dipendenti ci debba essere un rapporto di collaborazione e condivisione degli obiettivi per il bene della comunità” concludono Tassinari e i candidati FI di Forlì-Cesena.
“La sentenza del tribunale civile di Ravenna è una tegola severa per l’Ausl Romagna e il suo direttore, Tiziano Carradori”. Il consigliere regionale e candidato di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni, Massimiliano Pompignoli, interviene con fermezza sul caso dei medici “ribelli” del 118 rimasti senza paga e colpevoli, secondo Carradori, di aver aderito volontariamente al progetto di sostegno ai Pronto Soccorso.
“La sentenza del Tribunale di Ravenna è il timbro di conferma di quello che diciamo da anni. Carradori è stato e continua a essere una guida inadeguata per la sanità romagnola. Dal taglio dell’automedica Mike di Meldola, passando per la revisione dell’atto aziendale che ha spaccato in due il Consiglio di Direzione fino ad arrivare alla discutibile gestione salariale dei nostri sanitari, le scelte adottate da Tiziano Carradori si sono rivelate un vero disastro. È arrivato il momento che il direttore generale dell’Ausl Romagna, responsabile di questa gestione fallimentare, faccia un passo indietro e si dimetta perché ha fatto già abbastanza danni. Il personale medico, come tutto il comparto sanitario, merita rispetto e considerazione, e non può essere trattato come un numero o un problema da aggirare” conclude il consigliere.