Quattro mesi (da luglio a ottobre) per un ecodoppler cardio con richiesta d’urgenza, e 6 mesi per un ecodoppler all’aorta. Quasi mezzo anno, per una visita che ha una durata dai 20 ai 30 minuti. Una visita prescritta dal proprio medico curante, per sollecitare un’analisi approfondita delle carotidi, e verificare se sono aperte o chiuse. Alla fine, il cittadino – che da Forlì aveva contattato Ausl Romagna – ha deciso di accorciare i tempi ed ha optato per una prestazione in una struttura sanitaria privata. A portare il caso è il gruppo comunale di Forza Italia, con la capogruppo Giulia Versari e i consiglieri Alberto Gentili e Vinicio Pala.
“E all’elenco dei tempi lunghi delle liste d’attesa per accedere al servizio sanitario nazionale, con la conseguenza di un ricorso massiccio alla sanità privata per chi può permetterselo, potremmo anche aggiungere la media di un anno e più per visite pneumologiche con spirometria semplice, più di un anno per la colonscopia, oltre un anno per la mappatura dei nei, il test utile nel riconoscere i melanomi, e altre attese significative per visite specialistiche. Tutti casi a noi riportati da cittadini che si sono lamentati del fatto che chi non ha le risorse per accedere alla sanità privata deve aspettare i tempi d’attesa del servizio pubblico, procrastinando la diagnosi e il trattamento dei disturbi, col rischio di accrescerli e di richiedere in futuro un trattamento più lungo, complicato e con risultati meno certi“: affermano in una nota congiunta i consiglieri comunali di Forza Italia.
“Una problematica, quella dei tempi lunghi delle liste d’attesa, reale, effettiva, e in peggioramento anche in Emilia-Romagna, portata all’attenzione della giunta regionale dal gruppo di Forza Italia in consiglio regionale che ha ricordato come nonostante le maggiori risorse che il governo ha investito nel fondo sanitario nazionale e sia intervenuta con un provvedimento per il recupero delle liste d’attesa, la gestione di Bonaccini e Donini abbia continua a registrare perdite, conti in rosso per le Asl: in Romagna si parla di 173,5 milioni di euro”: ricordano i consiglieri comunali di Forza Italia a Forlì.
“Alla luce di questa situazione troviamo assurdo il tono auto-assolutorio, se non addirittura trionfalistico, dei politici di sinistra che hanno governato fino ad oggi la Regione, se soltanto ci riferiamo alla completezza delle informazioni relative ai tempi di attesa per le prestazioni sanitarie ambulatoriali: l’Emilia-Romagna riporta solo la percentuale di rispetto del TDA (il rapporto tra il numero delle prenotazioni evase nei tempi prestabiliti rispetto al numero totale delle prenotazioni), ma non il TDA medio (il rapporto tra la somma dei singoli tempi di attesa e il numero di prestazioni monitorate). Come ci ricorda la Fondazione Gimbe che pochi giorni fa ha presentato un rapporto sulla trasparenza delle informazioni presenti nei siti web di Regioni e Province autonome e sulla semplicità e accessibilità delle modalità di prenotazioni nei siti Cup regionali”: affermano ancora gli esponenti comunali di Forza Italia.
“E, detto questo, vorremmo anche aggiunere che il problema non riguarda l’attività di medici e operatori sanitari che ogni giorno concorrono con sforzo encomiabile a fornire risposte professionali e di qualità alle esigenze dei cittadini, ma riguarda soprattutto la ‘governance’, le scelte politiche, fallimentari, sia sotto l’aspetto del risparmio delle risorse pubbliche che delle strategie dei servizi resi – si pensi alla riorganizzazione negli anni ’90 della rete ospedaliera con diminuzione di posti letto e chiusura dei cosiddetti ‘piccoli ospedali’ – ad opera delle giunte di centrosinistra da sempre alla guida della regione Emilia-Romagna. Anche di questo si dovrà tenere conto in vista dell’appuntamento elettorale del 17 e 18 novembre 2024. E su questi temi ci sarà sempre la massima attenzione di Forza Italia”: concludono i consiglieri comunali di Forza Italia: Giulia Versari, Alberto Gentili e Vinicio Pala.