Il Consigliere comunale del Partito Democratico Giulio Marabini proponeva, in occasione dell’ultimo Consiglio comunale, un question time, nel quale si interrogava il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini in merito alle motivazioni che portava a non coinvolgere nell’incontro, oltre al Comitato di Quartiere dei Romiti, anche i rappresentanti di tutti i Comitati di Quartiere colpiti dalle alluvioni del 2023 e del 2024. «Al question time ha risposto non il sindaco ma l’assessore Petetta, limitandosi a dare atto che l’organizzazione della visita era stata organizzata velocemente nella mattinata della medesima giornata del 10 ottobre. La risposta fornita è risulta insoddisfacente, poiché se da un lato Regione, Provincia e Comune avevano pieno titolo di incontrarsi a livello istituzionale su un tema così urgente, resta dubbio non tanto il coinvolgimento dei comitati di quartiere quanto la presenza di un rappresentante di uno solo di essi, peraltro fortunatamente non alluvionato nel 2024» è il commento di Giulio Marabini.
«Vale la pena notare che dopo l’abolizione delle Circoscrizioni avvenuta nel 2014 ed il loro successivo accorpamento con contestuale riduzione dei membri nello scorso mandato amministrativo, i quartieri si sono fortemente indeboliti come soggetto di partecipazione civica: il fatto che i comitati di quartiere più colpiti dalle precipitazioni delle scorse settimane siano stati oggetto di una evidente disparità di trattamento rispetto ad un quartiere come quello dei Romiti, rischia di minare la fiducia dei volontari impegnati nella partecipazione civica e di far sentire loro come inutili i loro encomiabili sforzi» insiste il Dem forlivese.
«Non a caso il 23 ottobre si è svolgta al Pala Romiti l’incontro della Struttura di supporto per il Commissario Straordinario alla ricostruzione con tutti i comitati di quartieri, il comitato Vittime del fango, periti, tecnici e ordini professionali. L’organizzazione di quell’evento è avvenuta con una maggior attenzione al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, mettendo ulteriormente in luce l’approssimazione con cui il Comune aveva gestito l’incontro del 10 ottobre. La partecipazione è un prezioso patrimonio della nostra comunità e non può essere messo a rischio anche solo dal dubbio che l’Amministrazione non consideri allo stesso modo i diversi quartieri ed i loro rappresentanti» conclude Marabini.