Giunto alla sua 64° edizione, lo storico Premio Campigna, già dalla passata edizione, si presenta al pubblico con un programma ricco e profondamente rinnovato. Infatti il Campigna nel 2023 è divenuto un vero e proprio festival delle arti contemporanee, che avrà il suo clou nella settimana tra 25 e 27 ottobre e che proseguirà, poi, con eventi collaterali anche nei mesi di novembre e dicembre. Lo storico premio d’arte contemporanea è stato oggetto di un restyling grazie ai fondi Pnrr Next Generation EU e prevede eventi nell’ambito delle arti visive, delle installazioni ambientali, dei laboratori site specific, del teatro e della musica, coinvolgendo trasversalmente vecchie e nuove generazioni e creando una contaminazione fra i vari linguaggi artistici del contemporaneo.
Protagonista del Premio Campigna del 2024 è Loris Cecchini, artista di fama internazionale nato nel 1969 a Milano dove oggi ha il suo studio. La sua formazione artistica è da ricondursi agli anni Ottanta, quando attraverso la fotografia analizza una società caratterizzata dai concetti di cultura di massa, mercificazione e oggetti di consumo. Cecchini è interessato a tutti i nuovi media e tecnologie: si avvicina all’uso del computer e dei programmi di progettazione 3D, è attratto dalla realtà virtuale e dai materiali innovativi. Alla fine degli anni Novanta si avvicina ad un’attività più manuale: la scultura in gomma. Le sue gomme uretaniche non sono dotate di un’armatura interna di ferro, subiscono quindi un graduale collasso e ripiegamento su sé stesse, vengono proposte come qualcosa di mai definitivo. Incorporando elementi provenienti da vari campi interdisciplinari, dalla chimica alle tecnologie innovative, il lavoro dell’artista ha proseguito indagando i limiti della creazione, concentrandosi sul concetto di elemento organico come fulcro e come pratica minimalista.
Domenica 27 ottobre, alle ore 16,30, nel Parco della Resistenza, verrà inaugurata la nuova opera del Parco di Sculture del Bidente, appositamente realizzata da Cecchini per Santa Sofia. Il lavoro dal titolo “Waterbones 2024” è costituito da una serie di elementi in acciaio specchiante che verranno posizionanti su un grande albero di bagolaro presente nel Parco.
Nelle sculture modulari di Loris Cecchini, complessità e ordine possono coesistere. La trama delle sue sculture, composta da elementi modulari in acciaio, produce una sorta di caos, un assoluto annullamento dell’ordine, dal quale emergono bellezza e armonia. La nozione di “caos” in matematica e nelle scienze in generale, racchiude la straordinaria incapacità di prevedere l’esito di un evento qualsiasi. In Waterbones la presenza del caos mostra un sistema di connessioni dalla bellezza accurata, perfettamente comprensibile. Una scultura che parla del molteplice, le interconnessioni e dinamiche interne sono l’elemento rilevante, rappresentano la frammentazione del punto di vista.
L’inaugurazione del Festival si terrà venerdì 25 ottobre, alle 19,00, alla Galleria d’arte Contemporanea Vero Stoppioni con la presentazione della mostra dei giovani artisti Giorgia Baroncelli, Daniele Cornacchia, Daniela Guzzinati, Martina Ferraraccio, Chiara Marchesi, Elisa Puglisi, Jacopo Risaliti provenienti delle Accademie di Belle Arti di Bologna, Firenze e Ravenna, i quali nell’edizione dello scorso anno hanno partecipato ad un workshop curato da Cecchini stesso. L’esposizione, aperta fino all’8 dicembre, sarà curata dalla critica e storica dell’arte italo-olandese Jade Vlietstra.
Per l’occasione verrà organizzato un apericena e musica con Rumors dj set. Durate la stessa serata, alle ore 21,00, al Teatro Mentore, si esibirà Dente in “Iperbolica” con letture e canzoni fra le stelle e il mare. Un rendering musicale a cura di Rumors Music Blog. Dente (pseudonimo di Giuseppe Peveri), è nato a Fidenza nel 1976. Inizia la sua carriera come chitarrista fino al 2006, quando decide di intraprendere una carriera da solista, esordendo con il disco “Anice in bocca”. Nel 2020 ritorna sulle scene con “Dente”, album che segna per il cantautore una maturazione musicale e un cambio di sonorità rispetto al passato.
Inoltre, visto il grande radicamento al territorio che il Premio Campigna ha acquisito in 64 anni e per favorire il coinvolgimento delle giovani generazioni, non si sono tralasciate le attività didattiche indirizzate alle scuole e agli adulti, infatti durante la mattinata di sabato dalle ore 9,00, sono programmati laboratori di arte ambientale indirizzati agli studenti della scuola secondaria di I grado di Santa Sofia e, dalle ore 16,00 alle 18,00, visite guidate all’esposizione in Galleria.
A chiudere il festival, domenica 27 ottobre alle ore 21,00, al Teatro Mentore lo spettacolo-narrazione da Melville “Moby Dick (sebbene molti abbiano tentato)” di e con Roberto Mercadini. Mercadini si cimenta con un capolavoro della letteratura mondiale, estremamente difficile da portare in scena in quanto l’opera di Herman Melville è un labirinto straordinario e irriducibile a una sola direzione di senso, ricco com’è di piani, di rimandi, di riflessioni scientifiche, religiose e filosofiche. Tutti gli eventi sono ad ingresso libero e non è necessaria la prenotazione.