«Noi, membri di Unione degli Universitari Forlì, Forlì Città Aperta e Collettivo Studentesco per la Palestina Forlì, organizziamo un presidio davanti al Comune di Forlì martedì 29 ottobre, alle ore 16,30 a Forlì in Piazza Saffi davanti al Comune, in occasione della discussione della mozione a sostegno della Palestina e del Libano in Consiglio Comunale. Non riteniamo più accettabile che ancora oggi le nostre istituzioni locali rimangano nella totale indifferenza, e quindi complicità, di fronte al massacro che ogni giorno Israele e i suoi alleati occidentali, Italia compresa, portano avanti. Non possiamo continuare ad essere passivi spettatori di un genocidio; per questo, ribadiamo l’importanza di attivarsi a livello locale per la liberazione dal gioco sionista. La mozione, proposta dalla consigliera comunale di AVS Diana Scirri, mira a esprimere la solidarietà della nostra città ai popoli palestinese e libanese e a chiedere una maggiore attenzione da parte delle istituzioni italiane ed europee verso le cause di questi popoli. È fondamentale che il nostro Consiglio comunale approvi questa mozione, la quale rappresenta un gesto concreto importante e significativo verso un futuro in cui le nostre istituzioni assumano un vero impegno verso la decolonizzazione. Il nostro presidio vuole essere un momento di sensibilizzazione e di sostegno attivo a questa importante iniziativa» si legge in una nota delle tre associazioni.
«Inoltre, la nostra azione si inserisce nel contesto di una mobilitazione più ampia a livello nazionale e internazionale, che chiede a gran voce il rispetto del diritto internazionale, in questo momento completamente strumentalizzato dalle potenze imperialiste in Palestina e in Libano, condannando ogni forma di violenza e ingiustizia. A tal proposito, la mozione chiede di impegnare il sindaco e la giunta ad adottare una politica di appalti etici (PAE) e, quindi, inserire nei futuri contratti ed appalti opportune clausole che escludano la partecipazione di ditte ed imprese nazionali od internazionali, le quali siano state con adeguati accertamenti dichiarate coinvolte in, o colpevoli di, gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale, incluse forme di supporto diretto o indiretto all’occupazione illegale di territori palestinesi anche portando questa posizione in sede di discussione del rinnovo del Protocollo Appalti; esporre sul palazzo del Comune uno striscione con scritto “Cessate il fuoco in Palestina e in Libano”; intraprendere il percorso di verifica della possibilità di gemellaggio con una delle città della Cisgiordania; promuovere la solidarietà e la cooperazione internazionale tra i cittadini di Forlì e i loro omologhi nei territori colpiti dagli attacchi, attraverso pratiche culturali, educative e di scambio che favoriscano la comprensione reciproca e la costruzione della pace» concludono.