Il sindacato di Polizia Siulp Forlì-Cesena torna nuovamente a puntare il dito contro il Ministero dell’Interno, del tutto disinteressato a risolvere il problema degli organici insufficienti in provincia. I rappresentanti dei poliziotti non usano mezzi termini nel considerare ormai drammatica l’attuale situazione, che vede aumentare in modo esponenziale i carichi di lavoro a seguito della continua e cronica mancanza di personale.
In particolare, il segretario Roberto Galeotti ribadisce: “non sappiamo fino a quando potremo continuare a garantire, con il consueto spirito di abnegazione, la sicurezza dei cittadini. Vi sono continue emergenze che possono essere risolte solo con un maggior numero di poliziotti, i quali non possono continuare a fare sempre straordinario o ricoprire più ruoli e incarichi a seguito delle persistenti esigenze di servizio. Vi sono preoccupanti ritardi anche nelle attività amministrative ordinarie, per esempio nel rilascio dei permessi di soggiorno”.
La segreteria provinciale del più importante sindacato di Polizia, il Siulp, non nasconde quindi la propria frustrazione e ormai sfiducia nel Dipartimento della Pubblica Sicurezza, reo di non aver neanche mai sostituito la dozzina di agenti che sono stati distolti dal controllo del territorio e dai servizi di polizia giudiziaria, al fine di garantire la sicurezza a seguito apertura dell’aeroporto di Forlì. “Forlì-Cesena non può essere considerata una mera provincia di fascia minore in quanto nei fatti sono come due province per numero di abitanti e come importanza. Non sono da sottovalutare anche l’aumento dei reati in queste realtà, certificato dai recenti dati del Sole 24 ore”.
Chiosano i sindacalisti del Siulp: “le difficoltà non sono presenti solo in Questura di Forlì e Commissariato di Cesena, dove ormai non si riescono più a garantire tutti i servizi istituzionali, ma coinvolgono anche le specialità della Polizia di Stato in primis la Stradale fino ad arrivare alla Polfer dove il numero di 10 agenti è assolutamente insufficiente per coprire le stazioni ferroviarie di Forlì e Cesena. Alla Polizia Postale di Forlì poi si sta rasentando il ridicolo, con un organico ridotto al lumicino, precisamente 5 operatori, quando ne servirebbero minimo il triplo. Per quanto riguarda il C.A.P.S. di Cesena, dopo i gravi disagi dovuti all’alluvione del 2023, sta ricominciando a formare tanti giovani allievi e specializzare agenti ma serve un ulteriore sforzo per ricostruire il poligono andato distrutto dall’esondazione del fiume Savio”.
“A questo punto – continua Galeotti – siamo stufi di lanciare allarmi. Servono risposte concrete, anche perché la maggior parte delle strutture sono fatiscenti, a partire dalla Questura. Serve quindi un fattivo interessamento dell’Amministrazione Comunale di Forlì, che ha sempre dimostrato attenzione verso i temi della sicurezza. Ma occorrono anche politiche abitative serie e concrete in quanto i giovani agenti non riescono neanche a trovare appartamenti in affitto, quindi appena possono chiedono il trasferimento in altre province”.
Concludono i sindacalisti del Siulp: “prima di arrivare al collasso del sistema sicurezza, chiederemo un incontro con il Prefetto ma a questo punto è giunto il momento di appellarsi alla sensibilità dei nostri parlamentari locali (che ci hanno sempre dimostrato la loro vicinanza e sostegno); onorevol, Tassinari, Buonguerrierie Morrone, per intervenire al più presto presso il Ministero dell’Interno e ribadire con forza quanto evidenziato dai rappresentanti dei poliziotti. L’incapacità di soddisfare le nostre richieste rischierà di avere ripercussioni significative sulla sicurezza pubblica. Se non verranno adottate misure concrete per migliorare le condizioni di lavoro dei poliziotti e garantire loro le risorse necessarie, ne risentirà inevitabilmente l’efficienza del servizio e, di conseguenza, la sicurezza dei cittadini. È nostro dovere, quindi, agire in modo deciso per evitare che la mancanza di risposte metta a repentaglio il benessere di tutti” conclude Galeotti.