«L’onorevole Morrone, insieme con tutti i suoi colleghi del centrodestra non perde occasione di lanciare allarmi conditi da accuse ad una sinistra responsabile di tutto. Qualcuno ha definito sciacallaggio questi comportamenti, volti a sfruttare le enormi difficoltà di una popolazione duramente colpita, che ha visto il suo territorio martoriato da 6.900 frane, per un raccogliere un po’ di consenso fra cittadini disorientati e preoccupati per il loro futuro. Conosco molto bene quel territorio, ho passato la mia infanzia nel fiume sotto quel gigantesco costone da cui stanno crollando pezzi di montagna. Ne conosco bene le dimensioni, lo abbiamo fotografato per la mostra “Romagna Sfigurata”, ho visto all’opera i coraggiosi rocciatori intenti a disgaggiare i massi in bilico, ho visto istallare il geotessile in cima al monte per ricostituire una superficie che riducesse le infiltrazioni d’acqua e vorrei spiegare a Morrone che non è con le grida, gli eserciti o altre estemporanee uscite che contribuisce a risolvere problemi così grandi di cui evidentemente gli sfugge la comprensione» è il commento di Sauro Turroni consigliere federale nazionale di Verdi-Europa Verde.
«Per motivi del tutti ideologici lui e il centrodestra hanno già voluto l’esercito alla guida delle operazioni conseguenti alle alluvioni del maggio 2023. Abbiamo visto il fallimento di questa operazione demagogica, pretendendo, con la direzione da Roma, da parte dell’esercito, degli interventi su un territorio ad esso sconosciuto, di risolvere problemi di enorme portata e dimensione mai vista attraverso strutture prive fella necessaria conoscenza e competenza. Lasci stare, faccia lavorare serenamente i tecnici, supporti, se ne è capace, il lavoro degli amministratori a cominciare da quello del bravissimo sindaco Jader Dardi che in questo anno e mezzo ha dimostrato come un rappresentante di una comunità si adopera per la sua sicurezza senza fare inutili polemiche. E se vuole davvero rendersi utile chiami il suo ministro dei lavori pubblici e chieda a lui di fare subito il ponte di Castronchino crollato da un anno e mezzo, assicurando un secondo collegamento fra Modigliana, Faenza e tutte le città della pianura» conclude Sauro Turroni.