«Come Unione degli Universitari di Bologna e di Forlì lanciamo un appello congiunto al Magnifico Rettore Giovanni Molari, per schierarci apertamente contro i tagli governativi al settore dell’istruzione universitaria e sostenere le imminenti manifestazioni di protesta. Le recenti decisioni del governo, con tagli consistenti del FFO e un ridimensionamento dei fondi per il diritto allo studio universitario, rappresentano una grave minaccia per l’intero sistema accademico nazionale. La maggior parte delle università si trova a fronteggiare una situazione di precarietà senza precedenti. L’impatto economico colpirà non solo la popolazione studentesca, ma anche ricercatori, dottorandi, personale docente e personale tecnico, con un rallentamento sostanziale nelle nuove assunzioni a causa dell’ammanco di 800 milioni di euro nel bilancio per i piani triennali» si legge in una nota.
«Il taglio di quasi 250 milioni di euro alla legge di bilancio per il ministero e i 35 milioni in meno destinati al diritto allo studio universitario rischiano di escludere oltre 10.000 studenti che risulterebbero idonei dai benefici. La riduzione dei fondi per l’edilizia universitaria e per le attrezzature scientifiche mette ulteriormente a repentaglio la capacità degli atenei di mantenere e potenziare le proprie strutture didattiche e di ricerca. Inoltre, la recente modifica dei criteri di accesso al corso di laurea a Medicina, si aggiunge alle difficoltà in cui piombano gli atenei: il ministero non sembra aver tenuto conto della gestione della didattica, delle complicazioni relative all’organizzazione congiunta di più corsi di laurea» continua l’UDI.
«La precarietà e l’incertezza caratterizzano ormai il sistema universitario, colpito da una concorrenza sfrenata per risorse limitate. Il nostro appello come Unione degli Universitari, scritto in una lettera all’ateneo, è quello di esortare il Magnifico Rettore Giovanni Molari ad aderire pubblicamente e sostenere le ragioni dello sciopero del 31 ottobre proclamato dalla Flc-Cgil e della manifestazione studentesca del 15 novembre nelle quali chiederemo di rimettere l’istruzione e l’Università al centro dell’agenda politica di questo Paese. Non possiamo restare in silenzio di fronte a un attacco così grave al nostro sistema universitario. Il futuro dell’istruzione in Italia richiede il sostegno unanime di tutte le figure coinvolte e noi non possiamo restare a guardare» conclude l’Unione degli Universitari.