“La crisi che sta attraversando Start Romagna ha come prime vittime le zone che già ora soffrono di scarsi collegamenti con Forlì, come la Valle del Bidente. Cosa aspetta la Regione, che ha la competenza per il trasporto pubblico, ad intervenire?”. A rimarcarlo è Luca Pestelli, candidato per Fratelli d’Italia alle prossime elezioni regionali.
“L’anno scolastico è iniziato all’insegna del caos, tra autobus strapieni, ritardi e cancellazioni che hanno colpito duramente studenti e famiglie. Una situazione ancor più grave per gli abitanti dell’Appennino, che da sempre devono fare i conti con la penuria di collegamenti tra Forlì e le vallate. Faccio solo un esempio ma la situazione vale per tutti gli Appennini: per i ragazzi che vivono a Meldola, a Civitella, a Santa Sofia, tornare a casa da scuola, ad esempio, è diventata una vera odissea. La linea 132 Forlì – Santa Sofia prevede infatti una corsa alle 14,10 costantemente sovraffollata. Se, come è accaduto in diverse occasioni, i ragazzi non vengono fatti salire, chi deve tornare a Santa Sofia deve aspettare fino alle 17,10. Una situazione indegna di un Paese civile, che causa disagi gravissimi agli alunni e alle loro famiglie, costrette ad andare ad uscire dal lavoro per andare a prendere i figli. Non è accettabile che siano i cittadini a dover supplire alle mancanze del servizio pubblico come nel caso degli studenti, che sono proprio quelli che pagano con certezza ogni volta il biglietto” sottolinea Pestelli.
Per Pestelli “la situazione di inizio anno scolastico rischia di diventare la norma se non si interviene per tempo. La Regione ha la competenza per il trasporto pubblico locale, non può quindi ignorare le difficoltà di Start né le esigenze dei residenti dell’Appennino. Uno stanziamento regionale aiuterebbe Start a offrire un contratto integrativo ai nuovi assunti, attirando così personale grazie al quale potenziare il servizio”.
“Senza servizi pubblici all’altezza le nostre colline continueranno a spopolarsi e senza residenti verrà meno anche la cura del territorio, con rischi anche per le città a valle. La sinistra – conclude Luca Pestelli – deve smettere di trattare l’Appennino come un territorio di serie B e rimboccarsi immediatamente le maniche per garantire un trasporto pubblico all’altezza delle necessità dei cittadini”.