Appuntamento alla Fanzinoteca d’Italia 0.2 giovedì 21 novembre, dalla mattina fino alla sera, per Martina Alia Mascia, dottoranda dell’Università IUAV di Venezia, entrata al secondo anno di ricerca, nell’ambito delle arti visive e editoria artistica. Alia Mascia è designer, artista e ricercatore italiano, è Ph.D. Candidato in teoria della moda e del design all’Università IUAV di Venezia, con un background in Fashion Design, BA IUAV Università di Venice, e Critical Pratiche di moda, ArtEZ University of the Arts. Recente la sua collaborazione con l’archivio Primo Moroni di Milano per la realizzazione di una pubblicazione indossabile che rilegge i materiali d’archivio.
La dottoranda, dopo aver contattato la Fanzinoteca, ha fatto presente che le piacerebbe molto fare visita in sede fanzinotecaria per una propria ricerca da noi supportata, oltre ad un confronto e scambio di opinioni. Arrivando da Padova, ci fa presente che ogni nostro input è prezioso per la ricerca in questione, legata alla stampa underground, con particolare attenzione alle fanzine e al materiale grigio, quali ciclostilati e altro. Nel suo lavoro, l’editoria viene intrecciata all’abito, utilizzato come piattaforma editoriale e per sperimentazioni materiche di ibridazione corpo-pubblicazione, quindi ci informa che questa visita può essere un primo round conoscitivo, per poi tornare e proseguire la ricerca, infatti ci scrive: ‘Non vedo l’ora di immergermi tra i documenti!’.
Fin dalla sua inaugurazione, oramai circa 15 anni, la Fanzinoteca d’Italia 0.2 è stato uno spazio per una parte di quella cultura esterna alla ufficialità, un polo catalizzatore per la nazione, essendo la prima e tutt’ora unica realtà fanzinotecaria, e anche per la rete di innumerevoli contatti internazionali. Dottorandi, laureandi, professori, gruppi di studio, classi e studenti passano dalla sede fanzinotecaria periodicamente, per ricerche, dati e documentazione che solo a Forlì è possibile rintracciare, per questo motivo, in questa fase del dottorato, Alia Mascia è alla ricerca di fanzine e pubblicazioni dove l’abito compare in forma di catalogo o viene raffigurato come mezzo per trasmettere simbologie, oltre ad essere interessata anche agli aspetti legati alla stampa e alla rilegatura delle fanzine, come pratiche DIY.
Alia Mascia è fondatrice di Xeroxed, una sperimentazione infinita nel rapporto concettuale e materiale tra il capo e la pubblicazione, testo e tessile, carta e tessuto, lavorando con edizioni, ognuna di esse evidenziando argomenti e pubblicazioni specifici. A seconda dell’edizione, l’attività apre una conversazione con archivi, biblioteche e privati collezioni. Il materiale estratto viene riattivato, reinterpretato e ripubblicato attraverso i capi, che diventano lo strumento principale per il (re-)circolazione delle informazioni. Attraverso la giustapposizione, il mix e la riconfigurazione del materiale d’archivio, gli input vengono creati sui capi Xeroxed, che diventano potenziali strumenti per stimolare conversazioni, riflessioni e dibattiti tra coloro che li indossano negli spazi pubblici. Leggere una pubblicazione indossabile significa leggere nelle pieghe del tessuto, nelle cuciture, invertendo, allungando, comprimendo il tessuto, mentre il testo si muove sul corpo.