202 persone a sedere: il colpo d’occhio che l’Auditorium San Giacomo di Forlì offrirà giovedì 7 novembre a partire dalle ore 20,00 in occasione del “Charity Dinner IOR”, tradizione che in città si rinnova ogni anno a partire dal 2018 con l’unica eccezione dell’emergenza Covid-19 come parentesi di pausa, si preannuncia dei più suggestivi. Tanti sono i forlivesi che hanno già prenotato il posto a tavola per una serata che è molto più di una cena di livello, innanzitutto per lo scopo a cui verrà dedicato il ricavato: sostenere i lavori di umanizzazione del reparto di Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate del “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, eccellenza riconosciuta del nostro territorio.
Concetto introdotto anche dalle linee guida suggerite dal Ministero della Salute alle strutture ospedaliere, l’umanizzazione si basa sul presupposto che luoghi di cura più confortevoli, che raccontino più dell’accoglienza e meno della malattia e della sofferenza, rappresentino un valore aggiunto per chi si sottopone alle terapie e anche per chi quelle terapie le somministra ogni giorno, trascorrendo in corsia più tempo che a casa. Per questo il reparto guidato dal professore Giorgio Ercolani ha deciso di seguire le orme di altri dipartimenti del “Morgagni-Pierantoni” sottoposti a restyling negli anni passati.
Questi lavori di ristrutturazione hanno sempre trovato il sostegno dello IOR, tanto che l’edizione 2023 dello stesso “Charity Dinner” di Forlì era proprio dedicata al sostegno delle opere di umanizzazione della Chirurgia Senologica, guidata da Annalisa Curcio. Una buona causa che aveva anche all’epoca smosso tanti concittadini, convinti dell’importanza che anche la bellezza degli ambienti faccia parte della cura: furono circa 200 i partecipanti all’epoca, per un contributo finale di oltre 19.000 euro. Il reparto di Annalisa Curcio sarà sicuramente protagonista anche nel 2024: in primis perché sul palco dell’Auditorium San Giacomo salirà Andrea Lippi, che porterà il proprio punto di vista sul valore aggiunto di prestare un’opera tanto importante al servizio del benessere della cittadinanza in ambienti così belli e ospitali; in secondo luogo perché troveranno ampio spazio le emozioni, grazie alla testimonianza di una paziente che all’interno di quel reparto è stata operata e ha trascorso la degenza.
Si tratta di Sara Liverani, artista del territorio conosciuta anche con il nome d’arte di “Lady Sara Tattoo”, 39enne che ha ricevuto una diagnosi di tumore al seno a ottobre 2023. La pittrice, che ha esposto e messo in vendita i suoi quadri di recente presso il padiglione centrale dell’Ospedale “Morgagni-Pierantoni” nell’ambito dell’iniziativa “Like a Queen” per sensibilizzare sulla neoplasia che colpisce più le donne di ogni fascia d’età e per destinare ulteriori fondi da utilizzare a favore dell’umanizzazione del reparto di Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate del professore Ercolani, sarà presente per sottolineare quanto sia stato inatteso e importante, ai fini del ricovero e della ripresa post-operatoria, trovarsi all’interno di un ambiente “umanizzato”.
«Ma questo non sarebbe stato sufficiente se attorno a me non avessi trovato persone che si comportavano da “esseri umani” – ha spiegato nella video-testimonianza che verrà proiettata – in tutto il mio percorso non ho mai avuto paura di mostrare le mie paure e le mie debolezze perché, dall’altra parte, ho sempre trovato persone disponibili ad ascoltarmi e a darmi una mano. Quest’ultimo anno della mia vita è stato molto difficile ma anche molto importante: mi ha dato la possibilità di allacciare rapporti meravigliosi con medici, infermieri e “compagne di sventura”. Troppo spesso gli adulti temono di mostrare i propri sentimenti, proprio perché “siamo adulti”: e invece se riuscissimo a mettere da parte questa corazza potremmo trovare dall’altra parte tanta umanità e riacquisire tanta speranza nelle persone».
«Lo diciamo da anni: anche la bellezza cura – spiega il direttore generale IOR Fabrizio Miserocchi – per questo, quando vediamo l’impegno di migliorare l’offerta degli ambienti degli ospedali della Romagna, ci siamo sempre sentiti coinvolti: è stato così per la Chirurgia Senologica di Forlì, per la Medicina Nucleare di Cesena, per la Radioterapia di Rimini, e oltre ai lavori in Chirurgia a Forlì sosterremo quelli delle Oncologie di Rimini e Ravenna. Il motivo è semplice: far sentire al meglio le nostre pazienti e i nostri pazienti è un dovere proprio perché lo IOR nasce per questo, ovvero raccogliere risorse da destinare ai servizi, alla ricerca, ai medici, ai centri di cura per il bene del territorio e di chi lo abita. Al reparto di Chirurgia del professore Giorgio Ercolani siamo poi strettamente legati, avendo già collaborato in precedenza su vari ambiti: penso ad esempio alla borsa di studio riconosciuta a un membro del suo staff, Leonardo Solaini, volta a indagare l’applicazione della robotica nell’ambito dei tumori, per interventi sempre meno demolitivi, sempre meno impattanti per la qualità di vita e che presuppongano degenze minori. La cittadinanza ha risposto in maniera incredibile anche quest’anno, l’Amministrazione ha dimostrato la propria vicinanza patrocinando l’evento, non vediamo l’ora di passare quindi una splendida serata con tutti coloro che credono in una lotta contro il cancro che metta sempre più la persona, e non la malattia, al centro».