“L’aeroporto Ridolfi è in difficoltà. L’obiettivo di fine anno di 220.000 passeggeri non verrà raggiunto. E il traguardo non sarà soltanto sfiorato, perché come rivelato dai sindacati, che hanno reso noto un colloquio con Giuseppe Silvestrini, presidente di F.A., gestore dello scalo, i passeggeri saranno 130.000, dunque 90.000 in meno rispetto alle previsioni“. Uno scenario preoccupante, rispetto al quale Ascom-Confcommercio non si mostra indifferente.
“Anzitutto vogliamo ricordare i tanti investimenti fatti da imprenditori privati nell’aeroporto Ridolfi – rimarca Alberto Zattini, direttore dell’associazione di categoria -. Privati che si sono assunti il rischio d’impresa e che meritano rispetto per questo. Farcela da soli, in un ambito competitivo come quello aeroportuale, non è facile. Per questo chiamiamo in causa il neo presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, cervese di origine e sindaco per un paio di mandati a Ravenna. Elementi biografici che sottolineiamo per dire che de Pascale conosce molto bene il nostro territorio, che ha amministrato con ottimi risultati“.
Ci sono dunque le basi per continuare a fare bene. “Assolutamente sì, perché de Pascale, come ha avuto modo di sottolineare il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, è un rappresentante istituzionale che ha dimostrato in questi anni capacità di dialogo e volontà di risolvere i problemi, senza stare a guardare l’appartenenza politica della controparte, ma le necessità del territorio“. Arrivando al punto della questione, Ascom chiede a de Pascale “un’attenzione rispetto all’aeroporto Ridolfi che chi lo ha preceduto non ha avuto. Siamo al paradosso, perché se a Forlì mancano i passeggeri, all’aeroporto Marconi di Bologna come dichiarato da autorevoli rappresentanti istituzionali del capoluogo le difficoltà non mancano. La dico più chiaramente: lo scalo felsineo ha raggiunto un livello tale di passeggeri da non essere più in grado di garantire i servizi a chi parte e arriva dal Marconi. Quindi riprendiamo in mano il pallino e chiediamoci se una parte di quel traffico aeroportuale può essere trasferito a Forlì. Così facendo prenderemmo due piccioni con una fava“.
Tocca però alla Regione “individuare, d’intesa con istituzioni e società di gestione, la strada giusta da intraprendere. Noi siamo convinti che ci sia un futuro per l’aeroporto Ridolfi, che ha tutte le potenzialità per diventare un importante competitor nel mercato aeroportuale. Sappiamo che il presidente de Pascale, lo ha detto lui pubblicamente in campagna elettorale, si è posto come grande sfida del suo mandato la creazione di un efficace sistema aeroportuale regionale. Confidiamo che, vista la situazione del Ridolfi, il presidente e la sua giunta, una volta che si saranno insediati, prenderanno in mano il dossier e si metteranno al lavoro. Forlì ha la fortuna di avere un aeroporto, e tante città italiane farebbero carte false per essere dotate di una infrastruttura analoga. De Pascale a Ravenna è stato capace di risollevare il porto, che oggi macina risultati positivi. Siamo sinceramente fiduciosi che possa fare altrettanto con gli aeroporti emiliano-romagnoli, Ridolfi incluso“.