«I profili dei progetti proposti da Alea attraverso i media purtroppo devo dire che non tengono conto dei suggerimenti proposti a seguito dell’incontro con i quartieri, ne dei numerosi incontri avuti durante i sei anni ormai di assunzione del servizio di raccolta. L’annunciata scelta di implementare la raccolta differenziata del vetro anche per le utenze domestiche, mentre aumenta gli oneri per l’azienda, che non ha ancora risolto moltissime delle discrasie che i residenti continuano a lamentare, consegna un altro contenitore ai privati cittadini rischiando di aumentare il volume degli abbandoni» è la segnalazione di Raffaele Acri vicecoordinatore del Quartiere Resistenza.
«Come già detto e ripetuto all’azienda in altre occasioni, posto che gli abbandoni si collochino per varie ragioni nei quartieri dove le metrature delle abitazioni sono maggiormente ridotte, è necessario ricercare un modo per agevolare il conferimento da parte di questi quartieri. Una famiglia che ha un appartamento di pochi mq e magari un solo piccolo balcone, già occupato magari in parte dal motore del climatizzatore, insieme all’esigenza di esporre all’aria sia il contenitore dell’umido, sia quello dei pannolini e pannoloni, già non ha spazio per quelli della carta, plastica e secco ed infatti trova più facile nella maggioranza dei casi riporre i tre contenitori e portare un sacchetto al giorno nel primo cestino pubblico utile. Se Alea continua ad ignorare questa realtà e pensa di dare un altro contenitore per il vetro, nei cestini ci finiscono anche barattoli e bottiglie» insiste Acri.
«Piuttosto sarebbe il caso che invece Alea riuscisse intanto a pulire le campane e soprattutto le aree intorno ad esse che da anni sono sporche e puzzolenti del percolato che fuoriesce dalle stesse. Mentre magari pubblica il calendario di pulizia delle campane del vetro, potrebbe finalmente adottare una sorta di sottovaso dove appoggiare le medesime in modo che raccolga il percolato che fuoriesce evitando una pulizia supplementare dei marciapiedi, quando mai riusciranno a farla. Un ultima considerazione riguarda le annunciate sanzioni ovvero 40 su 1.700 accertamenti di abbandono ovvero circa il 20%. Non appare un risultato confortante per i cittadini onesti che attendono di sapere quando si adotteranno le fototrappole» conclude Acri.