Pestelli: «Il ponte di Schiavonia è ancora pieno di detriti»

Il Ponte Schiavonia con legna

A settimane di distanza dall’alluvione a Forlì accanto alle campate del ponte di Schiavonia ci sono ancora accumuli di detriti e legna. La Regione Emilia-Romagna continua imperterrita a rifiutarsi di gestire il territorio ma così facendo prepara una nuova catastrofe. Quanti disastri servono perché la Sinistra si convinca che la natura non si gestisce da sola?” È la presa di posizione netta di Luca Pestelli, candidato per Fratelli d’Italia alle prossime elezioni regionali, in merito allo stato di cattiva manutenzione del fiume Montone.

A oggi i detriti non hanno ancora ostruito il passaggio dell’acqua sotto il ponte ma cosa succederebbe in caso di nuove piogge forti? È sconvolgente che la Giunta regionale PD si rifiuti di vedere la realtà – attacca Pestelli – e non capisca che la natura non si regola da sé ma va gestita dall’uomo. Se non si tengono puliti i fiumi e non si fanno le dovute manutenzioni in collina e montagna ci ritroveremo nuovamente con gravissimi problemi di tenuta degli argini in pianura”.

La ricetta secondo l’esponente di FdI “è applicare semplicemente un po’ di buon senso. La Regione deve immediatamente provvedere a una pulizia profonda del corso dei fiumi e intervenire sui territori in Appennino per ripristinare la loro capacità di assorbire l’acqua. La sicurezza della pianura dipende dalla tenuta di collina e montagna, una lezione che la Sinistra non vuole proprio capire”.

Non si può lasciare la cura del territorio a chi ha dato prova di non avere né le capacità né la volontà di provvedere alla sua manutenzione. La situazione in cui versano i nostri fiumi è la dimostrazione evidente che la Sinistra continuerà a mettere in pericolo la vita dei cittadini con la sua politica. Serve una nuova gestione del territorio che metta da parte l’ideologia e si concentri sulla salvaguardia delle vite e dei beni delle persone. Il 17 e 18 novembre – conclude Luca Pestelli – i romagnoli potranno scegliere un approccio diverso”.

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