Domenica 8 dicembre, con ritrovo e partenza alle ore 10,00 e alle 15,30 da piazza Saffi, davanti al Palazzo Comunale, Maurizio Gioiello e Gabriele Zelli condurranno due camminate, di un’ora circa ciascuna, sui luoghi colpiti dal bombardamento tedesco del 10 dicembre 1944 che si concluderanno nella Chiesa di San Biagio. Alle ore 11,00 e 16,30 don Antonino Nicotra e Paolo Poponessi effettueranno altrettante visite guidate al luogo sacro riedificato negli anni Cinquanta del secolo scorso e consacrato nel 1953. Partecipazione libera. Non è necessario prenotare. In caso di pioggia le due camminate non si svolgeranno mentre rimarranno confermate le visite guidate delle ore 11,00 e delle ore 16,30. Per informazioni: Gabriele Zelli: 3493737026.
L’itinerario delle due iniziative si snoderà lungo corso Diaz per giungere in via Merenda, dove una bomba ad alto potenziale causò la distruzione totale di Palazzo Albicini, di gran parte di quelli vicini delle famiglie Merenda, Prati Savorelli, Dall’Aste, Dalle Vacche, Viroli, mentre danni subirono le proprietà Marchini e Soprani. Nell’occasione si contarono una quarantina di morti fra i soldati alleati che occupavano alcuni degli immobili e sette componenti di una famiglia addetta alla portineria di Palazzo Merenda.
Successivamente è previsto il trasferimento in via Maldenti perché l’agglomerato delle Case Maldenti-Seganti fu colpito da un ordigno che non esplose ma provocò crolli di parti di un immobile e tre persone persero la vita tra le macerie.
Le camminate termineranno all’interno della Chiesa di San Biagio (piazzetta Don Pietro Garbin), come già detto ricostruita nel Dopoguerra e consacrata nel 1953, perché l’antico e prestigioso edificio fu raso al suolo e 20 persone persero la vita in quel drammatico 10 dicembre 1944. L’esplosione cancellò anche la Cappella Feo, voluta da Caterina Sforza per seppellirvi il secondo marito Jacopo Feo, e gli affreschi di Marco Palmezzano, realizzati su cartoni preparatori di Melozzo da Forlì, che abbellivano il luogo. Dalla distruzione si salvarono alcune opere d’arte: il Trittico di Marco Palmezzano con la Madonna in trono con il Bambino e Santi, l’Immacolata Concezione di Guido Reni, una preziosa acquasantiera in marmo bianco; tutte opere che è possibile ammirare sul posto, mentre il monumento funebre di Barbara Manfredi è ora custodito a San Mercuriale.
Sulla sinistra del sagrato, sul muro del Monastero delle Clarisse, sono conservati resti di tombe un tempo presenti all’interno del luogo di culto, tra le quali quella dei nobili forlivesi Luigi Paulucci de’ Calboli e Cesare Hercolani e del naturalista Cesare Maioli, nonché quello che è rimasto del monumento funebre di Giovanni Battista Morgagni. Sullo stesso muro è collocata una lapide con i nomi dei morti causati dal bombardamento tedesco.
Nell’occasione ai partecipanti saranno consegnate in omaggio le pubblicazioni “San Biagio luogo di fede e arte”, curato da don Antonino Nicotra, Paolo Poponessi e Gabriele Zelli, con fotografie di Tiziana Catani e Dervis Castellucci, e “Madonna con Bambino in trono e Santi. Trittico di Marco Palmezzano” di Fernando Lanzi, Gioia Lanzi e Paolo Poponessi.
Infine sarà possibile acquistare a prezzo scontato i libri “1943 – 1944. Cronache di guerra e Resistenza nel cuore della Romagna. Dall’Armistizio alla Liberazione” di Marco Viroli e Gabriele Zelli, con contributi di Oscar Bandini, Ennio Bonali, Maurizio Gioiello, Marino Mambelli, Mario Proli (15 euro) e “I bombardamenti su Forlì. 1944: morte e distruzione nella città di San Mercuriale” di Piero Ghetti (10 euro) con prefazioni di Gabriele Zelli. Il ricavato sarà devoluto alla Parrocchia di San Biagio.
Le iniziative per ricordare quanto avvenne in occasione dell’incursione aerea tedesca proseguiranno martedì 10 dicembre, alle ore 19.45, quando sul sagrato della Chiesa di San Biagio, piazzetta don Pietro Garbin 8, si svolgerà un concerto di campane a cura dell’Unione Campanari di Bologna e a seguire, all’interno del luogo sacro, verrà celebrata una messa solenne, animata dalla Corale di San Biagio, in suffragio delle vittime presieduta da mons. Livio Corazza, vescovo di Forlì-Bertinoro.