Dakar 2025: il pilota forlivese Enrico Gaspari c’è

Rally del Marocco per Enrico Gaspari

Con rinnovato impegno e spirito competitivo, Enrico Gaspari si presenta al via del Rally Raid più importante e famoso al mondo: la Dakar, giunto in questo 2025 alla sua 47° edizione. Un rally le cui origini africane non saranno affatto tradite con ogni probabilità, da uno dei percorsi più probanti di sempre, da quando la competizione nel 2020 ha trovato una nuova casa nel deserto saudita. Da Bisha a Shubaytah, lungo 14 giorni di gara che vedranno sfidarsi distribuiti nelle diverse categorie diverse decine di equipaggi tra quattro ruote e camion, compresi un centinaio di centauri, pronti a sfidare il deserto in totale solitudine.

Per il pilota di Forlì si tratta prima di tutto di una sfida con se stessi e un nuovo compagno di viaggio, che vede nel portoghese Fausto Mota una vera “volpe del deserto” al fianco di Gaspari. Il tutto condito da un accordo col costruttore Polaris, che pone Enrico Gaspari nella condizione di ufficiale per la stagione 2025. “Sarà una Dakar tosta di quelle che ricorderai a prescindere. Nel tenere fede a questo impegno per chi sta credendo in noi in termini di risorse e fiducia, io e il mio navigatore Mota ci stiamo allenando a orari veramente assurdi. So che Fausto ha rinunciato anche al Natale con la famiglia, pur di essere pronto insieme a me allo start del 3 gennaio” è il commento del pilota forlivese.

Aspettative? Certo. Sarebbe assurdo non averne, ma non voglio nemmeno in modo scaramantico, compiere previsioni anticipate per un risultato ancora tutto da conquistare sul campo. Credo la magia della corsa, di questa corsa sia anche questa. In fondo come succede a Le Mans, pure da noi nel deserto è proprio lui a decidere chi vinca, con la sua volontà invisibile. Posso solo dire che insieme al mio team TH-Trucks, stiamo cercando tutti insieme quei risultati che meritiamo. Ho visto i meccanici in fase di allestimento della vettura lavorare in maniera maniacale. Ora tocca a me e Fausto dare il meglio di noi” conclude Enrico Gaspari.

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