Misurare l’attention, Gianpio Gravina illustra come fare

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Nell’era digitale, catturare e mantenere l’attenzione del pubblico è diventata una sfida cruciale per i professionisti del marketing. Il semplice conteggio di clic e visualizzazioni, per quanto utile, non è più sufficiente per comprendere il reale impatto di una campagna di marketing o di un contenuto. Si sta dunque passando dal monitoraggio delle semplici metriche di interazione alla misurazione dell’attention. Ma cos’è esattamente l’attention e come si può misurare? Quali strategie possono essere messe in atto per raccogliere e interpretare correttamente i vari dati? Abbiamo rivolto queste domande a Gianpio Gravina, uno dei più conosciuti e apprezzati esperti MarTech (Marketing Technology).

Cos’è l’attention e perché è importante?

Con “attention”, spiega Gianpio Gravina, si fa riferimento alla quantità e alla qualità del tempo che un utente dedica a un contenuto o a un messaggio pubblicitario. A differenza di metriche più superficiali come le impression, che indicano solo il numero di volte che un contenuto è stato mostrato, l’attention misura quanto un utente è realmente “impegnato” con il contenuto.

Misurare l’attention consente di valutare più accuratamente l’efficacia delle strategie di marketing, comprendendo se il pubblico ha realmente assorbito il messaggio e interagito in maniera significativa con esso. Questa metrica è particolarmente rilevante nell’attuale ecosistema digitale, caratterizzato da un sovraccarico di contenuti e dalla ridotta capacità di concentrazione del pubblico.

Strategie per misurare l’attention

Riguardo alle strategie per misurare l’attention, Gravina ha le idee chiare. Misurare l’attention non è semplice, afferma, ma esistono diverse strategie e strumenti che permettono di ottenere dati utili per capire quanto il pubblico sia coinvolto con un contenuto. Ecco alcune delle principali tecniche.

L’eye-tracking, per esempio, è una delle tecniche più avanzate per misurare l’attention. Questo metodo utilizza sensori per monitorare i movimenti oculari degli utenti mentre visualizzano contenuti digitali, come siti web, pubblicità o video. L’eye-tracking permette di capire quali aree dello schermo attirano di più l’attenzione e per quanto tempo. Sebbene richieda tecnologie specifiche, questa tecnica offre insight profondi su come il pubblico interagisce con i contenuti visivi e aiuta a ottimizzare il design di siti web o creatività pubblicitarie.

Una misura fondamentale dell’attention è poi il tempo di permanenza su una pagina o un contenuto. Maggiore è il tempo trascorso su un sito, un articolo o un video, maggiore è ovviamente l’interesse del pubblico.

È importante anche l’analisi della scroll depth, ossia quanto un utente scorre verso il basso una pagina web; essa infatti è un altro indicatore efficace dell’attention.

Altro segnale importante relativo all’attention sono le interazioni. Monitorare azioni come clic, commenti, condivisioni, reazioni o la riproduzione di video offre una panoramica su quanto il pubblico sia coinvolto con il contenuto. Altre strategie utilizzabili sono le heatmap, i sondaggi, i feedback diretti ecc.

Strategie per aumentare l’attention

Ovviamente, puntualizza Gravina, misurare l’attention è solo una parte del processo; l’altro obiettivo chiave è aumentarla.

Una delle strategie utilizzabili è la personalizzazione del contenuto: i contenuti personalizzati, che rispondono ai bisogni e agli interessi specifici del pubblico, tendono a catturare maggiormente l’attenzione. Tecniche come il content targeting e l’uso di algoritmi di raccomandazione sono strumenti efficaci per offrire contenuti pertinenti e personalizzati agli utenti, aumentando le possibilità che prestino interesse e interagiscano con il contenuto stesso.

È fondamentale anche ottimizzare l’esperienza utente: investire in un design intuitivo e responsive, con contenuti facilmente fruibili da qualsiasi dispositivo, può ridurre il tasso di abbandono e aumentare il tempo di permanenza su un sito o un’app.

Non si deve inoltre sottovalutare la progettazione degli elementi visivi: se questi ultimi sono ben progettati, spiega Gianpio Gravina, è più facile veicolare informazioni complesse in modo immediato e coinvolgente, mantenendo l’attention alta per periodi più lunghi.

Una riflessione finale

Misurare l’attention è una sfida non semplice, ma è fondamentale per comprendere l’efficacia di una strategia di marketing. Attraverso determinate strategie è oggi possibile ottenere insight profondi sull’engagement del pubblico. Allo stesso tempo, investire in personalizzazione e ottimizzazione dell’esperienza utente contribuisce ad aumentare l’attention e, di conseguenza, il successo delle campagne di marketing.

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