Morgagni: «Disattese le promesse securitarie di Zattini»

Federico Morgagni PD

«Durante l’ultimo Consiglio comunale abbiamo interrogato l’Amministrazione sul preoccupante succedersi di segnalazioni di episodi di vandalismi, danneggiamenti, e microcriminalità che, solo nelle ultime settimane, hanno caratterizzato numerose zone della città, dal quartiere di Coriano all’area del Foro Boario, dalla Galleria Vittoria alla zona di via Decio Raggi. La replica dell’assessore Bartolini, confusa e imbarazzata, ha restituito perfettamente le difficoltà di un centrodestra che quando era all’opposizione ha cavalcato in maniera spregiudicata ogni singolo fatto di cronaca per descrivere Forlì come una città pericolosa e fuori controllo e che oggi che governa il Comune appare invece impotente davanti a questa problematica. Dopo sei anni di Amministrazione Zattini le promesse securitarie fatte ai cittadini sono state completamente disattese e i forlivesi hanno davanti agli occhi il proliferare di episodi di micro-criminalità» è l’analisi di Federico Morgagni consigliere gruppo Partito Democratico.

«Ad essersi rivelata fallimentare è la ricetta securitaria promossa dal centrodestra, che affronta il problema della sicurezza urbana solo in termini di repressione, ignorando completamente la dimensione della prevenzione, dell’integrazione e del controllo del territorio. Una strategia repressiva, peraltro, niente affatto efficace, come dimostra l’annosa incapacità della Giunta di portare a termine la riorganizzazione della Polizia Locale, da anni costretta a operare in condizioni non adeguate dal punto di vista numerico, delle dotazioni e delle strutture operative. Ma se l’azione repressiva è inefficace, quella preventiva è addirittura assente, sebbene il lavoro per prevenire e attenuare le forme di emarginazione sociale che spesso favoriscono fenomeni microcriminalità sia proprio l’ambito nel quale l’Amministrazione comunale avrebbe maggiori competenze e risorse» insiste il consigliere Dem.

«Invece la Giunta non mostra nessuna considerazione per le tante facce di un progetto organico sul tema della sicurezza urbana, capace di contemplare l’urbanistica, gli interventi per la coesione sociale, le politiche per rispondere al disagio giovanile. A tal proposito vale la pena di sottolineare che molti quartieri densamente popolati della città mancano completamente di spazi e iniziative rivolti al mondo dei giovani e degli adolescenti e adeguati a rispondere al crescente bisogno di aggregazione, cultura e socialità positiva. Altrettanto grave è il fatto che il Comune continui a non riconoscere e sostenere esperienze di rigenerazione sociale partecipata e dal basso, sull’esempio di via Regnoli, che pure si sono dimostrate molte efficaci anche nel contrastare il degrado, favorire lo sviluppo del tessuto economico e restituire ai cittadini lo spazio urbano. L’unica strategia perseguita è quella del continuo abuso di una retorica securitaria e del “pugno duro” che però non ha nulla dietro di sé e, soprattutto, non dà risposte alle preoccupazioni dei cittadini» conclude Morgagni.

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