“All’interno del PD c’è qualche cortocircuito: prima, a febbraio 2023, la Regione ha definanziato gli interventi di manutenzione dei fiumi, poi ha speso solo il 10% di tutti i soldi stanziati dal governo in seguito all’alluvione 2023 per la pulizia dei fiumi, ora sempre la regione, sempre a guida PD, dice che è prioritario effettuare manutenzioni e pulizie. E De Pascale parla di cambio di passo: ma lo sa che alla guida ci sono sempre stati i suoi? Ben vengano le passerelle come quelle del presidente regionale di ieri, ma dopo le passeggiate sull’argine del fiume arrivino i fatti. La manutenzione è imprescindibile e fin qui non è stata fatta e gli effetti sono tristemente sotto gli occhi di tutti. Serve un approccio pragmatico e non ideologico ambientalista se si vuole superare l’emergenza permanente”. Così Luca Pestelli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.
“A febbraio del 2023, appena prima delle gravissime alluvioni di maggio, la regione è intervenuta sull’accordo per la programmazione e finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico, riducendo fortemente gli stanziamenti: ad esempio, per la messa in sicurezza del fiume Lamone e delle zone della bassa Romagna gravemente colpite nello scorso mese di settembre, erano previsti 1,2 milioni di euro, ridotti con un colpo di penna a poco più di 260.000 euro. Oggi de Pascale parla di cambio di passo, di attenzione al territorio, di priorità alla manutenzione ma dov’era il suo PD quando si abbandonavano quei territori al loro destino?” si domanda il consigliere di FdI.
“Alle parole, seguano i fatti: la Regioni rifinanzi gli interventi sui fiumi e, soprattutto, spenda le tante risorse stanziate dal governo. Togliere i tronchi a valle è prioritario ma cosa si sta facendo perché gli alvei dei fiumi non si riempiano nuovamente di detriti? Quali interventi sono stati programmati a monte? Senza una visione globale del problema, la pulizia fatta oggi sarà soltanto un pannetto caldo ma alle prossime piogge ci ritroveremo al punto di partenza. Ma questi territori, feriti ripetutamente, meritano qualcosa di più che non sia vivere un’emergenza permanente e l’ansia ogni volta che si mette a piovere” conclude Pestelli.