“Se il modello di governance regionale efficace, tempestivo ed efficiente a cui si riferisce il Pd forlivese è quello dell’alluvione di Villafranca del 2019 e dei primi acconti liquidati ai residenti tre anni e mezzo dopo la rottura del Montone, c’è poco di cui vantarsi. Nella gestione di quell’emergenza, che colpì 87 cittadini e 2 attività produttive, la Regione Emilia Romagna guidata da Stefano Bonaccini dimostrò tutta la sua incapacità e inadeguatezza”. Non fa giri di parole il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Massimiliano Pompignoli, nel replicare alla nota diffusa dal gruppo consiliare del PD in cui si sollecita la nomina di Michele De Pascale a nuovo commissario per la ricostruzione post-alluvione in Emilia Romagna.
“Qui non si tratta di De Pascale, che può chiedere quello che vuole come regalo di Natale, ma di un Pd regionale e forlivese in testa che ha il coraggio di celebrare un modello di prevenzione e gestione delle emergenze che non esiste, se non nei fumetti. Sei anni per risarcire, nel limite massimo dell’80%, 89 alluvionati non mi pare un risultato di cui vantarsi e un podio da cui impartire lezioni di tempestività nei pagamenti. Per non parlare del recente monito della Corte dei Conti sulle risorse stanziate nel 2024 per opere che riguardano i bacini fluviali; solo il 10% delle somme messe a disposizione del governo è stato effettivamente impegnato dalla Regione per mettere in sicurezza i nostri fiumi. Parole che gridano vendetta e che ci riportano alla realtà dei fatti; una realtà ben diversa da quella dipinta negli affreschi del Pd forlivese, alla guida di questa città per sessant’anni con superficialità e diffusa negligenza. Ecco perché in certi casi, come in questo, sarebbe meglio stare zitti” conclude Pompignoli.