
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
«È molto doloroso vedere cancellato un pezzo di storia del nostro quartiere senza neppur aver potuto parlare e discutere con l’Amministrazione comunale una possibile soluzione diversa dall’abbattimento. In questi anni nonostante le richieste fatte anche dal Comitato di Quartiere non c’è stata la possibilità di parlare con l’assessore allo Sport, né con il sindaco o un componente della giunta. Da fonti giornalistiche abbiamo appreso le intenzioni dell’amministrazione Comunale sul progetto di riqualificazione di tutta l’area del Ronco Lido compresa la struttura del ristorante, che è stata la prima sede della Polisportiva 2002 Ronco. Giovedì 23 gennaio dopo insistenti richieste da parte del comitato di quartiere, finalmente è stata organizzata una assemblea pubblica nel teatro parrocchiale di Santa Rita, a cui hanno partecipato il vicesindaco Bongiorno, l’assessore allo Sport Bravi, l’assessore alla mobilità Petetta, l’assessore al bilancio Cicognani, l’assessora Cintorino e due tecnici del comune che hanno illustrato il progetto.
La sala era piena di cittadini del quartiere: questo sta ad indicare che il Ronco Lido è per loro un luogo importante e identitario. Ci sono stati oltre 20 interventi degli abitanti, alcuni hanno ricordato che l’assemblea si è svolta con due anni di ritardo, si sarebbe dovuta svolgere nel 2022, quando lo aveva richiesto, la prima volta, il Comitato di Quartiere (per voce della sua referente Samantha Servadei) e il progetto era ancora in fase di definizione, non adesso che la struttura è stata demolita.
Gli amministratori hanno ricordato più volte che l’impianto versava in un grave stato di abbandono e degrado, ma quello che omettono è che era fermo per un ricorso al Tar da parte del vecchio aggiudicatario, che ha tenuto ferma la parte finale della ristrutturazione.
In questi anni di governo della città se avessero voluto avrebbero potuto fare la manutenzione e la pulizia del parco, cosa che non è stata fatta. Nell’assemblea la quasi totalità degli interventi ha fortemente criticato la demolizione della struttura e la mutilazione degli alberi del parco, giustificata come una messa in sicurezza dell’area.
A tal proposito sono intervenuti 4 operatori del verde che hanno definito il taglio delle piante uno scempio: contrariamente a quello che sostiene l’assessore, gli alberi in questa condizione non solo sono danneggiati in modo permanente ma risulteranno anche pericolosi per gli utenti del parco. La riqualificazione degli impianti sportivi non è stata criticata, ma gli assessori continuano a sostenere che se non si fosse demolita la struttura esistente dell’ex ristorante sarebbe stato negato l’accesso ai fondi del Pnrr. A nostro parere bastava lasciarla fuori dal progetto, ottimizzando le risorse per ultimare la ristrutturazione.
Abbiamo però registrato con piacere il pubblico impegno da parte del vice sindaco di non cambiare il nome del Polisportivo che fu intestato ad un giovane partigiano.
L’atteggiamento ostile degli assessori ha indisposto fortemente i presenti, i cui interventi venivano costantemente interrotti. Capiamo che è più semplice presenziare ad una assemblea dove vi è poca partecipazione al dibattito, ma i cittadini del Ronco, anche in passato, hanno sempre discusso le proposte delle amministrazioni comunali. Aver vinto le elezioni non dà il diritto di operare senza coinvolgere la cittadinanza».
Moreno Cimatti, Tiziano Lazzarini, Guido Ranieri, abitanti del quartiere Ronco e associati della Polisportiva 2002 Ronco sin dalla sua fondazione.