«La Romagna, pur con caratteristiche sociali e culturali omogenee, ha un territorio molto variegato e città con vocazione economica specifica, che possono e devono essere alla base di molteplici sinergie. Continuare a ragionare in termini di competizione tra province o addirittura all’interno della stessa provincia, fomentando rivalità tra città, come accade nella diatriba Forlì-Cesena per il ruolo di città capoluogo principale, se giornalisticamente accende gli animi, nella realtà è penalizzante per lo sviluppo dell’intera area. Negli anni le duplicazioni di funzioni e servizi tra le province romagnole, effettuate solo per spirito di emulazione campanilistica e “per non restare indietro”, non hanno mia premiato il territorio. Come repubblicani sosteniamo l’opzione della Città Metropolitana, che dovrebbe riguardare l’intera Romagna» si legge in un comunicato del Partito Repubblicano Italiano di Forlì.
«Con lo strumento costituzionale della Città Metropolitana Romagna, vengono tutelata l’autonomia delle singole aree, ma viene messo a disposizione un budget autonomo (rispetto a quello regionale) che garantisce una programmazione economico-territoriale comune e condivisa per l’intera Romagna. In questo senso i repubblicani sono convinti che la Città Metropolitana Romagna costituisca una risposta adeguata sia alle esigenze di governo, sia a quelle dello sviluppo. Un discorso a parte merita la situazione sanitaria, da sempre fiore all’occhiello della nostra regione, che ha manifestato difficoltà, mancanza di fondi, e gestione non sempre orientata al cittadino. La Romagna, ha visto la creazione di un’Ausl unica, che dovrebbe garantire razionalizzazione ed ottimizzazione del servizio sanitario, mentre purtroppo vediamo tutti le difficoltà perenni del nostro Pronto Soccorso, la carenza di medici, le visite ed analisi mediche effettuate in altri Comuni, perché l’attesa a Forlì è spesso di mesi. Di fatto l’Asl Unica è diventato un organismo sovraistituzionale autonomo, non controllabile da Comuni e Province, pur restando i sindaci nominalmente responsabili della salute pubblica. Con la Città Metropolitana Romagna l’Asl unica rientrerebbe sotto la cabina di regia della Città Metropolitana, a garanzia di efficienza e parità di territorio» precisa il PRI.
«Il Partito Repubblicano di Forlì inoltre ricorda l’amico Luciano Biasini, morto venerdì a Bologna a 92 anni. Persona capace e leale Luciano Biasini è stato un amico e un punto di riferimento morale, capace di anteporre sempre l’interesse comune al proprio. La sua scomparsa lascia un grande vuoto. Erede di una grande famiglia repubblicana (era cugino di Oddo Biasini, ministro della Cultura e deputato per 5 legislature Odo Biasini), Luciano Biasini era Ordinario di “Analisi Numerica” all’Università degli Studi di Ferrara, ma ha sempre mantenuto l’impegno per il “Suo” circolo repubblicano a San Giorgio di Cesena e l’mpegno per l’ENDAS, di cui è stato a lungo Presidente regionale. Il PRI di Forlì si unisce al cordoglio della famiglia, dell’Endas, del suo circolo e di tutta la comunità repubblica romagnola, che sempre si è rivolta a lui per consigli e indicazioni morali» conclude Alessandra Ascari Raccagni Segretario Consociazione forlivese del PRI.