Programmi di storia

Diffido degli annunci, destinati alla propaganda, ragion per cui mi astengo da commenti generici, riservandomi di leggere i documenti ufficiali. Credo che Ernesto Galli della Loggia e i colleghi impegnati nella revisione dei programmi della scuola dell’obbligo abbiano risposto all’esigenza legittima di un governo cui si sentono affini, così come è sempre accaduto.

Del resto, nella normalità della scuola, i professori delle medie si sono sempre occupati di Italia e di Occidente più che del mondo, salvo che il terzo anno. Dunque, è sensato ristabilire una coerenza fra ciò che si dice e ciò che si fa. Va però verificata l’effettiva importanza attribuita alla storia in base alle ore settimanali riservate alla disciplina, una volta giustamente separata dalla geografia.

Sappiamo infatti che la geostoria ad oggi consentiva di approfondire argomenti di storia, non già di insegnare come Braudel o Wallerstein (non lo ha mai fatto nessuno o quasi, alle medie). Vedremo, in altri termini, se il tempo per la storia si ridurrà o resterà eguale a prima. Il punto è questo. Penso sia difficile che aumenti, nonostante la retorica ministeriale. Il resto sono, appunto, chiacchiere buone per la propaganda o per la contropropaganda.

Roberto Balzani

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