
«Continuano gli attacchi della sinistra alla campagna di raccolta firme sulla Remigrazione. Dopo Cesena tocca a Forlì, dove Pd e, ancora, Avs provano ad alzare i toni del dibattito con le solite, ridondanti e infondate accuse verso il nostro movimento. Dal canto nostro, recepiamo questi attacchi come segno che siamo sulla buona strada. D’altronde, le iniziative della nostra proposta rispondono alla richiesta di sicurezza e difendono tutte le identità. Facciamo, al contrario, parlare i fatti. Le cronache forlivesi in queste prime settimane del 2025 ci raccontano di violenze sessuali di gruppo, arresti per spaccio, risse furibonde tra baby gang in pieno giorno» è la risposta di CasaPound Forlì-Cesena.
«Unico comune denominatore: la presenza di allogeni. Giovani, giovanissimi. Meccanismi già visti nelle grandi metropoli europee, dove da diversi anni sono saltati quei rapporti di forza, numerici e culturali, necessari per un vero processo di integrazione degli stranieri. Sviluppi che addirittura accelerano nelle seconde generazioni in crisi d’identità: non conoscono la terra d’origine, non si riconoscono nel paese in cui vivono. La nostra proposta è alla luce del sole, incentivare un discorso identitario che metta al centro il concetto: un popolo, una terra» conclude CasaPound.